Giulia Narduolo in servizio civile a Montecitorio

La debuttante del Pd scottata dal voto per il Quirinale «A settembre torniamo a Bruxelles per il lavoro giovanile»

Giovane (classe 1984) debuttante a Montecitorio, Giulia Narduolo del Pd ha già metabolizzato almeno la settimana-tipo del parlamentare.

«Da martedì a venerdì alla Camera. Fine settimana con le iniziative di partito. Vado a Roma in treno: partenza da Padova alle 6 o da Rovigo alle 8» racconta. I primi mesi in un b&b della capitale, ora divide la stanza con la collega umbra Anna Ascani. Poca cucina a casa («Sono poco avvezza...»), tanti panini alla bouvette e cene in compagnia alla fine delle sedute.

I primi 100 giorni dell’onorevole Narduolo? «All’insegna di un clima che non mi aspettavo: pesante, difficile, molto teso. Ho imparato subito che bisogna stare attenti a parlare» risponde, «In compenso, ho stretto subito un bel rapporto con giovani come me. Divido l’ufficio con la piemontese Francesca Bonomo, mentre divido la casa con Anna. Proviamo a fare...la lobby delle ragazze Pd a Montecitorio».

Giulia in agosto è impegnata nelle feste: in questi giorni a casa sua nel Montagnanese, dopo aver servito ai tavoli a Stanghella. Con il “popolo democratico” un dialogo senza sconti: «Ci avete fatto morire mi dicono spesso, riferendosi all’elezione del presidente della Repubblica» spiega, «È uno dei momenti più alti in Parlamento. Lì ho vissuto subito l’alta tensione. E non me la dimenticherò tanto presto».

Da deputato, primi risultati come nella seduta del 31 luglio con il question time dedicato al servizio civile: «L’ho fatto anch’io, in biblioteca a Conselve. È un’esperienza importante per tanti giovani, ma occorre rifinanziarlo e stiamo spingendo molto in questa direzione». Narduolo si è preoccupata anche dell’occupazione giovanile («A settembre torniamo a Bruxelles per incontrare i giovani parlamentari degli altri Paesi Ue») e di una proposta di legge passata un po’ in sordina: «Serve a riconoscere il dirittto al voto agli Erasmus e a chi non è iscritto all’Aire».

E la politica? Giulia Narduolo non si sottrae: «Sarebbe assolutamente deleterio se cadesse il governo Letta» scandisce, «Il 6 settembre in Parlamento si riparte dalle riforme costituzionali, indispensabili a cambiare poi la legge elettorale. Votare ancora con il Porcellum è impensabile. Come il comportamento di Grillo è respingente per un’altra maggioranza alternativa».

Sul Pd allarga le braccia: «L’infinita discussione sulle Primarie diventa stucchevole. Deciderò chi sostenere come segretario del partito alla luce delle piattaforme politiche, ma Renzi assolutamente no». (e.m.)

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova