Gli artisti di strada scrivono a Saia «Regole condivise»

Gli artisti di strada rispondono alla nuova amministrazione, e chiedono udienza al sindaco. Dopo l’annunciato giro di vite anche sulle attività dei buskers, alcuni di loro hanno elaborato delle...

Gli artisti di strada rispondono alla nuova amministrazione, e chiedono udienza al sindaco.

Dopo l’annunciato giro di vite anche sulle attività dei buskers, alcuni di loro hanno elaborato delle richieste, che ora intendono far arrivare in municipio.

«Noi siamo musicisti, e non solo di strada, ma siamo anche due cittadini padovani» esordiscono Michel e Beàs, che insieme formano i Flying Attitude. Loro, fino a qualche settimana fa, si esibivano ovunque: in piazza, nei parchi e ad eventi. Ora, però, la strada l’hanno abbandonata: «Siamo stati fermati due volte dai vigili» spiegano, «che hanno minacciato di multarci. È successo una volta con la precedente amministrazione ed una quest’estate: non vogliamo accusare i vigili, che svolgono solo il proprio lavoro e sono stati gentili, ma crediamo che in alcuni casi le normative siano inutilmente rigide. A Padova, ad esempio, c’è un’ordinanza comunale che vieta di utilizzare gli amplificatori. Noi crediamo, ed è un pensiero condiviso dalla maggior parte degli artisti di strada, che il problema non siano gli amplificatori, ma i watt. Ci sono i così detti “cube street”, che servono per questo utilizzo: la potenza è minima, servono solo a farsi sentire. Qualcuno si lamenta degli artisti, ma talvolta l’inquinamento acustico è molto più forte dei nostri strumenti. Una chitarra acustica per strada non si sente, e nemmeno la voce di un cantante. Se ora l’amministrazione sta mettendo mano ad un nuovo regolamento, potrebbe essere l’occasione per cambiarlo anche in meglio. Teniamo a precisare» sottolinea il duo «che nessun artista vorrebbe mai arrecare disturbo ai cittadini. La nostra è arte donata gratuitamente, se a qualcuno, magari perché lavora, la musica può dar fastidio, basterebbe dirlo».

L’argomento è stato ripreso e condiviso, da altri artisti, alla pagina facebook “Padova, che succede in città”. Solo due giorni fa, altri musicisti erano stati fermati dai vigili per la solita questione: amplificatori non consentiti. Sul fatto è intervenuto l’assessore alla sicurezza, Maurizio Saia, al quale gli artisti rispondono su Facebook: «Gli auguriamo di svolgere al meglio il suo mandato, prestando ascolto anche alle esigenze di una comunità per cui fermarsi ad ascoltare musica non è una perdita di tempo, ma vibrazioni che uniscono i cuori, in un momento vera di condivisione». (si.qu.)

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