Guerra a colpi di denunce per la fidejussione

Il giallo sulla polizza dura da 5 anni: l’assicurazione ne ha appena sconfessato l’autenticità
CODEVIGO. Il giorno del debutto del commissario prefettizio, il «giallo» della fidejussione si arricchisce di un nuovo capitolo nella vicenda che ha contribuito a spaccare la maggioranza di Codevigo. Maggioranza che, con una parte dell’opposizione, ha sfiduciato e mandato a casa il sindaco Maurizio Ruzzon. Fabrizio Bacco e Luisa Tiozzo della ditta «Bacco Gino» hanno trasmesso in procura una querela.


I due, assistiti dall’avvocato padovano Giorgio Fornasiero, hanno denunciato il consigliere comunale Gianni Bacco (nessuna parentela) in seguito alla diffusione di quest’ultimo di un volantino contro il sindaco che tira in campo anche la «Bacco Gino». Volantino in cui «Gianni Bacco ha dipinto la ditta e noi stessi come malfattori che hanno sottratto danari alla Pubblica amministrazione, hanno fatto sparire documenti e sottoscritto convenzioni illecite».


Il 7 febbraio 2002, Comune e ditta stipulano una convenzione per regolare lo sgombero di 2 siti e costruire un capannone grazie a una variante al prg. La «Bacco Gino» si assume l’onere di bonificare l’area e si garantisce con una fidejussione triennale stipulata con l’assicurazione Sasa, prevedendo entro 3 anni la realizzazione dell’intervento, altrimenti dal 2006 è stabilita una penale iniziale del 20% fino a un massimo del 100%. La fine dei lavori è comunicata il 30 luglio 2003. Tre mesi più tardi, l’originale della fidejussione è restituita alla ditta. Una restituzione indebita per il segretario comunale che trasmette un esposto in Procura.


Una restituzione legittima per l’avvocato Fornasiero. Nell’aprile scorso Sasa Assicurazioni, tuttavia, disconosce la firma in calce alla polizza del 2002 stipulata dalla «Bacco Gino» per un premio di 30.987 euro. Intanto il 21 marzo 2007 (a 4 anni dal termine dei lavori) il responsabile del Servizio Comune di Codevigo ordina alla ditta di produrre all’amministrazione la documentazione destinata a provare il rinnovo della fidejussione. «Incredibile richiesta... Assurda richiesta di natura estorsiva... - si denuncia - perché giorni prima il consigliere Gianni Bacco aveva sollevato un problema legato alla fidejussione».

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