Holodomor, il genocidio nascosto Quando Stalin affamò l’Ucraina

Un genocidio dimenticato. “Il più colossale e impressionante occultamento della storia contemporanea”, lo definisce lo storico Federigo Argentieri. Parliamo di Holodomor, termine che indica l’olocausto inflitto nei primi anni Trenta dal regime bolscevico in Ucraina. Una politica di annientamento condotta da Stalin, tra il ’32 e il ’33, contro i contadini. Due anni feroci che non vanno dimenticati. Oggi, nel quarto sabato del mese di novembre, a ottant'anni di distanza, un doloroso anniversario per gli ucraini. Per ricordare quello che solo nel 2008 il Parlamento Europeo ha riconosciuto come un crimine contro l’umanità. E per stringerci attorno alla comunità ucraina che, per numero di presenze, è la quarta in Italia. Si trattò di carestia, ma non di semplice carestia come molti possono intenderla. Fu dolosa perché provocata dal regime stalinista per vendicarsi dei contadini, che non accettavano la fine della proprietà privata della terra. Ovvero, lacosiddetta “ collettivizzazione”, che comportava l'impiego di tutti gli agricoltori all’interno delle “kolchoz”, fattorie collettive controllate dallo stato. Gli ucraini furono puniti. Squadriglie staliniane requisirono prodotti agricoli, animali, tutto quello che possedevano. E l?Ucraina, si sapeva, era un paese altamente produttivo. Fu una carestia, anzi “una carestia terroristica”, come la definisce lo storico britannico Robert Conquest nel suo “Racconto di dolore”. E la tragedia non fu solo togliere agli ucraini ciò che li sostentava ma anche le sementi che sarebbero servite l'anno successivo per il nuovo raccolto. Secondo Leonid Pliuš, un tempo noto dissidente sovietico, il numero delle vittime dell’Holodomor varia: “i membri del partito parlavano di cinque o sei milioni, e altri di circa dieci milioni di vittime. La verità probabilmente sta nel mezzo”. Quindi non è facile quantificare, anche perché dopo l'ottobre del 1932 nessuno ha più tenuto la registrazione esatta dei morti in Ucraina. Un’incertezza sui dati, questa, che significherebbe ricerca per riportare alla luce una fetta di storia umana che ancora scotta. Non solo, gli episodi di cannibalismo che corrisposero alla carestia sono fatti da non dimenticare. In questo caso “i comunisti mangiavano i bambini” non è leggenda metropolitana. Si sa con certezza, anche senza precisi dati alla mano, che non furono pochi i bambini ad essere sacrificati a causa di una fame generalizzata. Forse è anche per queste atrocità che le giovani generazioni ucraine non amano ricordare una tragedia che li segna ancora dal di dentro. Vero è che l’Holodomor venne usato, inquinando anche le fonti, dalla propaganda fascista e nazista. Eppure oggi, un maggiore riconoscimento universale a un genocidio che Stalin tentò con cura di occultare, sarebbe la risposta a un mondo che ha diritto alla conoscenza.
Daniela Frisone
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