I carabinieri di Trebaseleghe nei bar ad appioppare multe

Stangate da mille euro perché listini dei prezzi o degli ingredienti non sono in vista. Igino Bernardi al sindaco: «Perché l’Arma, che ha ben altri compiti, e non i vigili?»

TREBASELEGHE. Controlli a tappeto dei carabinieri nei locali pubblici del paese, scattano sanzioni pesanti: 1.200 euro sono stati appioppati al Time Cafè di via Martiri della Libertà, 1.160 al Roadhouse pub di Fossalta, salvo il ristorante Baracca.

«Purtroppo la multa ci stava e quindi l’ho pagata», sospira la titolare del Time Cafè, «solo che magari avrei preferito averla dalla Guardia di finanza piuttosto che dai carabinieri del paese. È vero, ci sono delle regole da rispettare. Ma la burocrazia è molto complicata, qui in Italia; è davvero molto difficile essere sempre in regola in tutto, soprattutto per noi pubblici esercenti». La multa comminata al “Time” riguardava la mancata esposizione al pubblico dei prezzi: a quanto pare non erano ben visibili.

Le pastine prese al panificio del paese sono invece costate al pub “Roadhouse” 1.160 euro. «Mancava l’elenco degli ingredienti», spiega Jimmy Settimo, il titolare. «Io mi sono guardato la legge e, in effetti, avevano ragione. Però non ci hanno dato nemmeno il tempo di metterci in regola, nessuno ci è venuto a contestarcelo preventivamente, così da darcene la possibilità. E poi», continua Settimo, «la multa è scattata immediatamente, il giorno dopo il controllo sono andato in caserma e c’era già la contravvenzione pronta. Non l’ho ancora pagata: prima pensiamo a mangiare, poi pagheremo».

Niente multa, invece, al ristorante “Baracca” di Rinaldo Casarin, consigliere comunale di maggioranza. «Tra l’altro noi siamo un bar per modo di dire. I carabinieri hanno fatto un normale controllo, un’occhiata e tutto era nel limite», dichiara Casarin. «Certo non fa piacere a nessuno ricevere di queste visite, ma io non ci ho trovato niente di strano. Smentisco però le voci che dicono che sarei andato in caserma con due avvocati, messe in giro da qualche parte politica per caricare».

Non vanno proprio giù, queste multe, al capogruppo consigliare di minoranza Igino Bernardi. «Domani presenterò un’interrogazione urgente al sindaco, in quanto primo referente della salute pubblica», afferma Bernardi. «Deve spiegarci da dove vengono questi controlli, con delle sanzioni così pesanti a carico degli esercizi del paese in un periodo in cui sono in affanno. Capisco se ci fossero gravi problemi sanitari, ma per inadempienze formali o per l’assenza di un cartellino si rischia di far chiudere un esercizio. Noi amministratori pubblici dobbiamo tutelarli prima di arrivare ad applicare multe per migliaia di euro perché, quando hanno pagato le utenze e le materie prime ai loro fornitori, sono a terra. E poi: queste sanzioni sono adeguate al tipo di inadempienza riscontrata? Ma, soprattutto, come mai non vengono impiegati i vigili bensì i militari locali che hanno più importanti compiti, tra i quali la sicurezza, l’ordine pubblico e il controllo del territorio?»

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