I colombi sono domestici e la Regione gli nega i danni

I colombi sono animali domestici inselvatichiti e quindi non si ha diritto ad un rimborso in caso di danni causati all’agricoltura dai volatili. Con queste motivazioni la Regione Veneto ha respinto le domande presentate dagli agricoltori, attraverso le quali si chiedeva un risarcimento dei danni. È il caso del noto agricoltore di Abano, Diego Fraccaro, che quattro anni fa ha perso suo malgrado la battaglia. «Sto portando avanti una lotta da 4 anni, quando, nel 2016 ho presentato domanda di rimborso, prevista per i danni causati ai raccolti dagli animali selvatici», spiega Fraccaro. «La Regione mi ha risposto picche, in quanto i colombi non sono più ritenuti animali selvatici, ma domestici inselvatichiti. Sono stati fatti, mi risulta dei ricorsi al Tar, che hanno invece sentenziato che i danni devono essere riconosciuti. Anche la Corte di Cassazione si è pronunciata in merito. Ogni Regione però legifera per conto proprio. E allora, tanto per citare degli esempi concreti, in Lombardia ed Emilia Romagna il danno viene risarcito al 100%, in Veneto invece non se ne vuole sapere. In questi anni ho continuato a presentare domande di risarcimento, senza alcun esito e ho un plico di incartamenti che lo testimoniano. Mi chiedo perché queste disparità, dato che i cittadini italiani sono di fronte alla legge tutti uguali».
Diego Fraccaro ha allora dovuto cambiare le proprie coltivazioni. «Ho dovuto rinunciare alle piantumazioni di soia, che erano state completamente rovinate da almeno 4 mila piccioni», svela ancora l’agricoltore, che ha appezzamenti di terreno dietro all’Hotel Metropole. «Ho virato di recente sull’erba, che non viene mangiata dai colombi, ma che è certamente molto meno redditizia dal punto di vista economico». Fraccaro spiega quindi i motivi che stanno spingendo gli agricoltori, come nel caso di quello di via Foscolo, a chiedere l’intervento della Polizia provinciale per l’abbattimento di colombi e tortore tramite i coadiutori professionisti.
«È l’unico metodo di difesa che si ha», commenta. «Alla fine quello dell’agricoltore è un lavoro e come tale deve dare reddito. Se colombi e tortore rovinano il raccolto bisogna arrivare a difendersi. L’abbattimento dei volatili sarebbe certamente meno auspicato se la Regione corrispondesse i danni provocati ai raccolti. Tra l’altro non si capisce perché i colombacci sono considerati selvatici e i colombi no». Il caso degli abbattimenti dei colombi e delle tortore da parte dei coadiutori era stato fatto emergere da un Giorgio Bassan, un residente della zona di Villa Bassi. Il quale aveva anche evidenziato come gli uccelli finiscano in giardini e terrazzi agonizzanti. «Se siamo arrivati a questo punto c’è da chiedersi allora come mai gli agricoltori non godano di considerazione come magari i commercianti», osserva. «Anche loro hanno una dignità e anche loro fanno un grande lavoro per tutto il territorio. Speriamo che la Regione arrivi a capirlo». ––
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