I malati di Parkinson scoprono le acque termali
ABANO TERME. Ridurre l’impatto della malattia e renderla sempre meno inesorabile. La riabilitazione in acqua termale, secondo test scientifici, consente ai malati di Parkinson di vivere meglio. È quanto svela l’Hotel La Residence-Idrokinesis di Abano, unico hotel accredidato in città e in coppia con l’Hermitage di Teolo nell’intero comprensorio termale nella riabilitazione ortopedica e non solo in piscina.
Nell’ultimo anno l’hotel ha registrato un incremento importante di accessi da parte dei malati di Parkinson. «Per quanto riguarda le patologie dei nostri pazienti che vengono a curarsi, il 70% riguarda il campo ortopedico, inclusa la schiena, mentre il 30% viene per trattare malattie neurologiche, in particolare il Parkinson», spiega Patrizia Poli, medico fisiatra dell’hotel della famiglia Borile. «Facendo riabilitazione in acqua termale i pazienti malati di Parkinson rallentano l’arrivo della rigidità nei movimenti e mantengono più a lungo la mobilità delle articolazioni. L’acqua termale, infatti, secondo gli studi scientifici facilita il rilassamento muscolare». Sul tema a febbraio si è tenuta a La Residence una giornata di formazione tenuta dal dottor Kostantinos Koutsikos, medico chirurgo, specialista in medicina fisica e riabilitativa al San Camillo di Venezia. All’Hotel La Residence sono in forte aumento gli accessi per la riabilitazione per i traumi della schiena, che coprono il 30% dei pazienti che richiedono cure ortopediche. «Il recupero, con trattamento di tre ore al giorno di riabilitazione tra acqua termale e palestra, viene velocizzato di circa il 30-40%», spiega ancora Poli. «È importante per qualsiasi trauma, per chi ha protesi e per quanti soffrono di mal di schiena. In incremento c’è anche il trattamento delle malattie neurologiche, come l’ictus. In questo caso il paziente recuperera in 6-12 mesi». ––
F.FR.
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