I primi 40 anni di Grignani: «Basta eccessi»

ROMA. Un «cantautore elettrico» cresciuto a pane e America, ma innamorato dei grandi autori italiani, da Battisti a Dalla, e oggi meno maledetto e più attento alle cose semplici ed essenziali della vita: Gianluca Grignani si racconta così, alla soglia del 40° compleanno, il prossimo 7 aprile. Quasi vent’anni di carriera, dieci anni di matrimonio con la fotografa Francesca Dall’Olio e tre figli più un quarto in arrivo, sempre dalla stessa donna: una vita intensa, tra alti e bassi, momenti di gloria e profonda inquietudine.
«Ho sofferto troppo tra i 30 e i 40 anni. Non tornerei indietro, preferisco pensare al futuro», racconta il cantautore milanese. E confessa anche di avere un debole per la collega Carmen Consoli, con cui vorrebbe concretizzare un duetto.
In una recente autobiografia, Grignani scriveva: «La questione della mia immagine non l’ho ancora capita neanch’io. Il problematico, il ribelle, il drogato, il maledetto, il selvaggio intrattabile, quello che si rifiutava di cantare in playback e metteva in piedi dei grandi casini per ogni piccolezza: non ero io».
Chi è allora Grignani? «Un cantautore elettrico, nato nel ’72, e cresciuto ascoltando Led Zeppelin, Fabrizio De Andrè, Lucio Battisti e Lucio Dalla» e, come uomo, «una persona che riesce a conciliare la famiglia e la vita da rock star». Oggi, racconta, «mi interessa poco la parte ludica e molto la sostanza della vita. Penso a scrivere canzoni e a fare bene il mio lavoro. Mi sento meglio ora di quando avevo 20 anni».
La sicurezza nasce anche dalla convinzione di avere fatto un buon lavoro negli ultimi anni. “Natura umana”, l’ultimo album, «è il mio disco più bello insieme a Destinazione Paradiso e La fabbrica di plastica», afferma con orgoglio.
Nessun dubbio, è un Grignani diverso. Buon compleanno.
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