«I rodigini sono troppo indebitati»

CARCERI. Barbona, Bovolenta e Carceri. Sono i tre Comuni che hanno già manifestato, attraverso il voto in Consiglio comunale, la contrarietà al progetto di fusione tra i due acquedotti. Tra gli oppositori della prima ora c’è il sindaco di Carceri, Tiberio Businaro, preoccupato in particolare dal “rosso” di Polesine Acque: «La società ha maturato un indebitamento di 65.271.851 euro al 31 dicembre 2013, in diminuzione nel 2014 a 63.214.842 euro. Il debito maturato dalla società nei confronti dei Comuni soci è oggetto di un piano di rientro in 9 anni. Con la fusione per incorporazione, in base alle norme del Codice civile, il Centro Veneto Servizi subentra in questi rapporti, anche anteriori alla fusione. Saranno incorporati tanti debiti e pochi crediti, e ancor meno patrimonio, visto che le reti dell'acqua sono dei Comuni soci».
Businaro parla inoltre di studi di fattibilità incompleti: «Nulla o poco si dice negli atti e negli studi dell'incorporazione, pagati da entrambe le società (uno studio di fattibilità da 30 mila euro e una due diligence da 175 mila, ndr), sulla spesa del personale, e sulla mancata riorganizzazione dello stesso visto che, dai dati di bilancio, tale spesa riveste una grande incidenza sulle tariffe da applicare poi ai cittadini». Chiude Businaro: «Mi sembra che in questo momento di grande difficoltà socioeconomica, e di imminente pericolo sanitario di inquinamento da Pfas, sia più opportuno investire e garantire l'esistente, con un miglioramento della qualità dell'acqua, piuttosto che intraprendere operazioni finanziarie i cui esiti non sono certi. Questa operazione economica, non solo a mio modesto parere, fa acqua da tutte le parti e, come ben sanno i cittadini, le perdite vengono ripianate sempre dalle loro tasche».
Altri due timori si sommano a quelli evidenziati da Businaro: la necessità di utilizzare, in futuro, le risorse di Cvs per ammodernare la rete idrica polesana (il cui stato non è analizzato nella due diligence, come hanno denunciato le Civiche d'Este in Consiglio comunale ad Este) e il peso che questi investimenti potranno avere nella modulazione delle future tariffe. (n.c.)
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