I Soliti Idioti: «Prendiamo in giro gli italiani»

PADOVA. Travolti da un insolito successo, “I Soliti Idioti”, al secolo Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, arrivano a Padova venerdì 1 giugno (ore 21.15) e sul palco del Gran Teatro Geox ci portano la loro esilarante galleria di personaggi, accompagnati dal vivo dalla band Gli Gnomi. Father & Son, ossia l’ autoritario e disonesto Ruggero De Ceglie e il figlio Gianluca; la coppia gay della “Doce Attesa”, gli stravaganti preti marketing Padre Boi e Padre Giorgio, la Postina, la coppia di (im)moralisti, MariaLuce e Giampietro, sono solo alcuni dei protagonisti degli sketch che hanno entusiasmato pubblico e critica, promuovendo un tour da tutto esaurito.
La serie “I Soliti Idioti”, trasmessa da Mtv e giunta alla sua quarta stagione, è diventata un must e il film, uscito quest’anno, li ha consacrati al grande pubblico, allargando la cerchia dei fans.
Dicono di voi che siete il fenomeno comico dell’anno: ve lo aspettavate questo exploit?
«Neanche nelle più rosee fantasie!», risponde per entrambi Francesco Mandelli, classe 1979, attore, autore, presentatore e musicista. «È un momento molto felice della nostra carriera e ce lo godiamo. I fenomeni invece sono cose passeggere, noi lavoriamo come autori, nel teatro e nella tv da molto tempo. Adesso è arrivato anche un riconoscimento del grande pubblico che ci ha permesso di fare un film, di andare a Sanremo e di ricevere molte altre proposte. Vedere che i nostri personaggi si sono stampati nella testa delle persone come per me i personaggi di “Mai dire goal” è una grande soddisfazione».
«Cosa ha permesso ai vostri personaggi di raggiungere il pubblico? Qual è l’ingrediente che funziona meglio?
«Innanzitutto il fatto che, per quanto esasperati, sono reali. Ci sono, esistono davvero e soprattutto sono dei perdenti. La gente li riconosce e per questo piacciono. E poi il programma non è studiato a tavolino con lo scopo di funzionare, non ci sono il solito conduttore molto carino, le aiutanti super attraenti… Siamo noi con quello che volevamo fare».
Consensi e critiche, come li prendete?
«Con molta leggerezza, per fortuna! Il giorno che prenderò sul serio quello che dicono di me, sarò alla frutta! La cosa più gratificante è quando la gente ti ferma per la strada e ti è grata perché li fai ridere. E poi è bello l’approccio che la gente ha con noi. La prima regola del comico impone di mettersi un gradino al di sotto di quelli a cui ci si rivolge e questo funziona. Alla gente non piace il comico che fa la predica. Il comico deve far ridere ed essere umile».
«Niente satira, niente retrogusto amaro?
«Ci sono molti livelli di lettura, ma ognuno è libero di fermarsi dove vuole. Padre Boi e Padre Giorgio, il Papa: la cronaca ci sta fornendo molti spunti. Non avremmo osato immaginare una spy story!».
Biglietti (da 21 euro).
Info su www.granteatrogeox.com.
Infoline 049.8644888
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