I vegani: «Non mangiate l’anima della gallina padovana»

PADOVA. Anche la gallina padovana ha un'anima. Sensazioni, emozioni e paure. Esattamente come le nostre amate bestiole di casa. Eppure difficilmente rinunceremmo a un piatto, tipico della nostra cucina, come appunto la gallina. Per non parlare di bolliti o prosciutti. Ma mai ci sogneremmo di mangiare carne di cane, di gatto, o uova di canarino. Cosa accade nella nostra mente quando scegliamo di mangiare la carne di un animale piuttosto che di un altro? L'ha spiegato venerdì scorso, in uno spazio dedicato della Galleria Cavour, la psicologa e sociologa americana Melanie Joy, autrice del libro "Perché amiamo i cani, mangiamo i maiali e indossiamo le mucche?" (Sonda Edizioni, 18 euro).
L'incontro, organizzato in collaborazione con la Lav di Padova e introdotto dalla responsabile del settore Veg Paola Segurini, ha attirato un pubblico numeroso e attento alle parole dell'autrice. Melanie Joy è la più nota esperta di “carnismo”, l’ideologia che giustifica il mangiare la carne degli animali. «Senza consapevolezza» sostiene lei, «non può esserci libera scelta»: questo è il punto di partenza, l'assioma di base.
L’esperta ha spiegato come ogni volta che mangiamo carne decidiamo, seppure a livello del tutto inconscio, di non collegare il piatto che abbiamo davanti con l'animale che è stato: una mucca, un maiale, una gallina, esseri che hanno avuto una loro vita emotiva, hanno provato sensazioni, e che nella maggior parte dei casi hanno passato la vita in allevamenti intensivi che li hanno privati di qualsiasi trattamento umano. E che spesso rendono la loro carne non proprio salutare per chi poi la consuma.
Ad accompagnare le parole, già forti, della psicologa, è stato proiettato un video scioccante sulle condizioni di vita in alcuni allevamenti intensivi americani. Le nostre scelte alimentari, sembra l’ovvia conseguenza, sono quindi una questione di vita o di morte. «Se amate gli animali, non mangiateli»: il concetto è semplice e immediato, ma c’è da credere che troverà ovvie difficoltà di applicazione in un paese come il nostro, dove la carne è parte importante della nostra cultura legata alla tavola.
La gallina padovana come animale da compagnia? È di certo un’immagine strana, ma, a vedere la splendida forma fisica della quarantaseienne psicologa, vegana da vent'anni, appare evidente che il binomio “coscienza pulita e benessere fisico” è davvero interessante.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova