Iaia Forte tra cinema e teatro «I miei ciak con Sorrentino»

Sono in tanti a trepidare nell’attesa dell’ultima possibile tappa per un ulteriore riconoscimento, il più prestigioso della lunga corsa di “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, l’Oscar come miglior film stranier. Fra questi anche una delle interpreti, l’attrice Iaia Forte, in questi giorni impegnata al Teatro Verdi di Padova con “Operette Morali” nell’adattamento e per la regia di Mario Martone.
«È stata un’esperienza molto bella. Durante le riprese, e nonostante i disagi perché si girava sempre di notte, Sorrentino era riuscito a creare un clima costruttivo, con un mix di attori veri, dai trascorsi diversi, interpreti di teatro magari di minor notorietà accanto a volti molto popolari sul grande schermo. Si era formato un gruppo molto coeso» ricorda l’attrice napoletana. «D’altra parte che il film piaccia all’estero, lo conferma anche il premio assegnato nei giorni scorsi a Londra».
Iaia Forte è anche una delle interpreti di “Hanno tutti ragione”, spettacolo tratto dal libro omonimo di Sorrentino in cui è irriconoscibile perché veste i panni maschili del protagonista del libro, il cantante alcolizzato e cocainomane Tony Pagoda. «Adoro il travestimento, fa parte del mio lavoro. A giugno sarò impegnata con “Hanno tutti ragione” in una tournée americana che ci porterà fra l’altro a New York e Detroit» spiega Forte. «D’altra parte del libro abbiamo scelto per l’adattamento teatrale proprio le pagine dedicate a New York, al sogno americano di Tony, agitatissimo nella finzione scenica perché sta per cantare il concerto più importante della sua vita, al Radio City Music Hall, alla presenza di Frank Sinatra, per cui ha una sorta di venerazione».
Certo il teatro è importante, e anche il cinema continua a darle soddisfazioni: «Ma fondamentale per la mia formazione di interprete resta l’esperienza all’interno di una compagnia della mia città, “Teatri Uniti”. Lì ho preso consapevolezza che come attrice sono chiamata a comunicare e posso dare un contributo non solo professionale ma anche creativo al lavoro in cui sono impegnata. Non solo come singoli, ma attraverso la mediazione del gruppo di interpreti fra cui si crea una sinergia. Come ad esempio è accaduto in maniera significativa per la realizzazione del mio primo film importante, “Libera” di Pappi Corsicato».
Ancora qualche mese e poi tornerà sul grande schermo: «Ci sono in uscita due film di cui sono interprete. Nella pellicola di Giulio Manfredonia “Madre Terra”, storia di una cooperativa agricola nata sui terreni sequestrati alla mafia, una commedia ricca di spunti sociali, sarò a fianco di Stefano Accorsi e Sergio Rubini, Azzurra, una donna molto volitiva» racconta. «Nel film sperimentale di Renato De Maria “La vita oscena”, tratto dall’omonimo romanzo di Aldo Nove, un percorso insolito nel mondo allucinato e nella visione alterata di un ragazzo reciterò nel ruolo di una prostituta».
Ma ci sarà anche Leopardi nel suo futuro sul grande schermo?
«Non solo Leopardi.In primavera diretta da Gianni Di Gregorio sarò impegnata nella lavorazione di “Buoni a nulla”, mentre su Leopardi Mario Martone sta ultimando il film “Il giovane favoloso” in cui interpreterò il ruolo della proprietaria della casa dove abitò il poeta negli anni vissuti a Napoli».
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