Il 19 chiuderà il market Conad Tutti i 24 dipendenti all’ex Sma

La struttura di vendita dell’Airone è stata acquisita dal gruppo Legnaro Market  Perplessità dei sindacati sul futuro occupazionale

MONSELICE. Sabato 19 ottobre, in base agli accordi nazionali programmati dopo l’acquisizione dei punti vendita Auchan-Sma-Simply Market da parte del Gruppo Conad, chiuderà il superstore Conad di via Lombardia 23 e sarà potenziato l’ex Sma-Simply di via Cristoforo Colombo all’interno del centro commerciale Airone.

In pratica tutti i 24 lavoratori dell’attuale Conad andranno a lavorare nell’ex punto vendita Sma che, dal 19 ottobre, avrà l’insegna Conad. Tutto come definito dopo l’acquisizione del supermercato Sma di Monselice-Airone (44 dipendenti) e di quello di Piove di Sacco-Piazza Grande (82 lavoratori) da parte dell’imprenditore Sandro Travaglia, titolare della società Legnaro Market che gestisce da anni il supermercato Conad di Legnaro. «Al momento il sindacato giudica positivamente la scelta dell’imprenditore di Legnaro Market di non licenziare nessuno e di averli trasferiti all’interno dell’ex Sma del centro commerciale Airone, diventato punto Conad», sottolinea Francesco Gagliardi, della Filcams-Cgil. «Il futuro dei dipendenti, però, per noi del sindacato resta ugualmente incerto perché non sarà facile per il supermercato potenziato di via Colombo raggiungere gli obiettivi economici programmati. Noi della Cgil saremo, comunque, in prima fila per difendere i livelli occupazionali attuali».

Nel frattempo sta andando avanti anche il passaggio definitivo del punto vendita Auchan, in via Venezia, a Padova. In questo caso l’insegna Conad davanti al Centro Giotto del capoluogo dovrebbe essere affissa nel prossimo mese di febbraio. I lavoratori, tra cassiere, commesse e magazzinieri, escludendo naturalmente i dipendenti delle botteghe del Centro Giotto, sono 177. I sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil stanno lavorando da mesi, da quando il Gruppo Auchan ha deciso di lasciare l’Italia e cedere tutti i suoi punti vendita alla Bdc (società formata al 51% da Conad e al 49% dall’immobiliarista Francesco Mangione), per tutelare la continuità occupazionale di tutti i dipendenti. —

Felice Paduano

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