Il 5 per mille alla guardia nazionale padana
Il meccanismo del 5 per mille e la selva di associazioni nate appositamente per catalizzare il denaro dei contribuenti. Il settimanale L'espresso questa settimana pubblica un ampio servizio di Gianni Del Vecchio e Stefano Pitrelli, in cui viene spiegato il meccanismo, creato per rimpiazzare i soldi pubblici per il sociale con quelli provenienti dalle tasche dei contribuenti. «... Nonostante i suoi evidenti limiti: in assenza di una legge, naturalmente si è scatenato il Far West. Con tanto di assalto alla diligenza. Un mucchio selvaggio di associazioni che saranno anche non profit, ma che di socialmente utile fanno ben poco, hanno ingrossato gli elenchi tenuti dalla Agenzia delle entrate. Cosa che se in tempi di vacche grasse già era un problema, ora che sono anoressiche è diventata intollerabile. Il fatto è che i confini di ciò che lo Stato italiano considera di "utilità sociale" sono evidentemente vasti, e spesso piuttosto fantasiosi. A volte l'utilità sociale c'è, ma gode di un "doppio fondo": le regioni, ad esempio, i soldi li prendono dalle tasse dei cittadini, ma attingono comunque al 5 per mille dal canale della ricerca sanitaria. I comuni, che attraverso le pro loco fanno man bassa. E poi le associazioni di protezione civile, che già godono dei fondi provenienti dalla protezione civile nazionale. Altre volte, invece, l'utilità sociale è decisamente questione di punti di vista. Così sulle liste del 5 per mille, fra le infinite associazioni che si prendono cura degli amici a quattro zampe - cani, gatti, cavalli - ne trovi una d'importazione che i randagi vuole castrarli, così come fanno a Bucarest: Lamento Rumeno...». Tra le associazioni più bizzarre citate ci sono anche la «Guardia nazionale padana», l'«associazione Nord Autonomo» e l'«associazione Biellese cercatori d'oro».
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video