Il biancone con il gps passa sopra i Colli Euganei ritornando dall’Africa

TORREGLIA. Un magnifico esemplare di biancone, una tra le specie più rare dei rapaci, detta anche aquila dei serpenti per la sua alimentazione prevalentemente a base di rettili, di ritorno dalla migrazione nelle zone calde dell’Africa ha passato la notte tra venerdì e sabato della scorsa settimana sui Colli Euganei.
Presumibilmente nei boschi della zona dei Regazzoni, tra i comuni di Torreglia e Galzignano Terme. A rivelarlo è Aldo Tonelli, socio dei Faunisti veneti ed esperto di rapaci della Lipu di Padova. «Michele, questo il nome assegnato al giovane rapace dai volontari dell’associazione Medraptors che ha sede in Lucania e dal 2010 è impegnata in un progetto sulle migrazioni di questi volatili, è dotato di trasmettitore satellitare che permette di tracciare ogni suo spostamento».
Nel dettaglio capire: «Dove abbia svernato tra il Burkina Faso ed il Mali, dove il cibo per questi uccelli è abbondante. In in questi giorni sta facendo ritorno verso i luoghi da dove era partito alla fine della scorsa estate. Rientrato in Italia dalla Svizzera, proveniente da Gibilterra, ha sostato sui Colli prima di proseguire la mattina di sabato scorso verso il Delta del Po e la costa Adriatica».
Michele ( il cui nome è stato scelto in memoria di uno storico attivista dell’associazione lucana, Michele Panuccio da poco scomparso), è stato preceduto nel suo viaggio di ritorno dalle regioni a sud del Sahara, di qualche settimana dal “padre” Egidio che però ha scelto un’altra rotta. Il passaggio del biancone, che ha un’apertura alare che si avvicina ai due metri e arriva a percorrere fino a 100 chilometri l’ora, dalla zona del Parco Colli è considerato un fatto piuttosto insolito secondo gli esperti delle migrazioni di questi uccelli.
Aldo Tonelli che alla Lipu di Padova ha collaborato per anni con il defunto presidente Stefano Bottazzo, è stato tra i primi a segnalare il ritorno sul Rocca Pendice del falco pellegrino nel 2000. «Nella zona del Rocca Pendice prima del lockdown, ne abbiamo censite sei coppie», afferma Tonelli. «Per favorire la cova sono stati inibiti alcuni tratti di vie ferrate della scuola di alpinismo del Cai, come ad esempio la Carugati sulla parete nord-est». ––
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