Il canile festeggia dieci anni di adozioni

PIAZZOLA SUL BRENTA. C’è chi è andato con l’idea di adottare un cucciolo ed è tornato a casa con un cane di grossa taglia. Chi si è preso un cane sotto processo penale o reduce da una serie di maltrattamenti. Ma anche chi, tra tutti gli esemplari più belli, si è affezionato e ha portato a casa un cane disabile. Le testimonianze sono molteplici e vanno a disegnare la storia dei dieci anni del parco zoofilo San Francesco di Presina, una struttura d’eccellenza portata a modello in tutta l’Italia. Ieri mattina per festeggiare la ricorrenza alla tavola rotonda “Il canile si racconta” c’erano tante persone, gli attori istituzionali dell’epoca e di oggi, i volontari della Lega a difesa del cane che gestisce la struttura, guidata da Giovanni Tonelotto, anima del progetto. Ma soprattutto tanta gente comune che al canile ha adottato un animale. Sono ben 3.500 quelli usciti finora, in media un cane al giorno che ritrova famiglia e amore. Si ritroveranno tutti ad aprile per una festa insieme.
La storia più commovente è quella di una mamma di Villafranca che con le sue due figlie è andata ad adottare un cane e tra tutti ha scelto quello disabile. «Ce n’erano tanti di adorabili», ha raccontato la donna. «Ma mia figlia è stata colpita da uno che aveva una zampa amputata. Un amore a prima vista. “Sicuramente questo farà fatica a trovare una famiglia, mamma prendiamolo noi”, ha insistito la bambina. Eravamo un po’ dubbiosi, ma alla fine abbiamo deciso che proprio quello sarebbe stato il nostro cane. E siamo contenti della scelta. È dolcissimo, affettuoso, insostituibile e ci ha fatto riflettere sull’handicap delle persone. Non potremmo più farne a meno»,ha concluso la signora mostrando Paco, il suo cane che cammina un po’ goffo ma suscita tanta tenerezza.
«Realizzare quest’opera», ha ammesso il direttore generale dell’Uls 15 Francesco Benazzi, «è stato un atto di coraggio, fortemente voluto dall’azienda sanitaria e dai Comuni e aiutato da molti volontari. Nella nostra Uls vengono catturati 398 cani l’anno e più di 200 vengono restituiti ai loro padroni, grazie alle campagne di microchippature per l’iscrizione all’anagrafe canina. Tra i vari interventi fatti,c’è anche l’ambulatorio di pronto soccorso a Fontaniva per i cani incidentati».
La struttura del San Francesco, che si trova in Via Borghetto 1, utilizza una superficie di 18.000 mq e dispone di 38 box spaziosi. Punto di riferimento è il custode, Kostel, che si occupa degli animali e dello stabile aperto tutti i giorni. Vi passano annualmente circa 200 cani e a completamento dell’opera si sta pensando di realizzare anche un canile sanitario per un “polo dell’animale d’affezione”.
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