Il caso a Padova: «Cacciata dalla pasticceria per i miei due cani, non ci metto più piede»

La denuncia di una donna entrata nel bar Breda di via Umberto a Padova. I Il titolare: «È una mia scelta, comunque non avevano la museruola» 

PADOVAIl tema è sempre molto dibattuto e, come molti per molti temi dibattuti, difficilmente le posizioni sono “morbide”. Divieto d’ingresso ai cani nei locali pubblici, nonostante i passi avanti la frangia dei contrari è ancora ben nutrita. Ieri mattina due alfieri di questi mondi contrapposti si sono incrociati in uno dei locali più noti del centro storico.

L’esito è scontato, c’è stato uno scontro. Al momento solo verbale.

Da un lato c’è Susanna Maschera, animalista convinta, volontaria per alcune associazioni, innamorata delle sue due creature: Blue, maschio di 2 anni e Daisy, femmina di 11 anni.

«Con loro faccio tutto: vado al ristorante, a fare la spesa, perfino in farmacia», dice mentre passeggia in ghetto. Dall’altro lato c’è però Ennio Breda, da 54 anni dietro il bancone della storica pasticceria che porta il suo nome: Breda, appunto, in via Umberto I. «Per politica non facciamo entrare i cani in bar e, comunque, solo qualcuno di piccola taglia».

Ore 10.30 di sabato 25 gennaio, Susanna Maschera entra nella pasticceria Breda di via Umberto I con Blue e Daisy. Lì per lì non fa caso all’avviso apposto all’esterno. In cassa c’è Ennio Breda che la vede con i due cani e subito le fa presente che non può entrare.

«Mi ha detto “fuori di qua” e mi ha fatto il segno con la mano» denuncia la donna, decisa a difendere i diritti di chi vive in simbiosi con i cani. Ma il titolare della pasticceria si difende: «Il bar era pieno di gente. Io stesso ho tre cani ma se una persona possiede un cane di grossa taglia come in questo caso, dovrebbe pensarci due volte prima di entrare in un locale pubblico. E se vogliamo proprio fare i fiscali, non ho visto né museruola né guinzaglio lungo un metro e mezzo».

«I miei cani vengono con me ovunque, ho girato l’Italia con loro e giuro non mi era mai capitata una cosa così» ribatte Susanna Maschera. «Per me la pasticceria Breda è bandita».

«C’erano persone sedute ai tavoli, c’erano bambini» evidenzia il pasticcere. «È a discrezione del titolare fare entrare o meno i cani. Se faccio una scelta, e lo segnalo, i proprietari di animali devono rispettarla».

Questo è quel che è successo, con le relative posizioni. Poi però c’è il carico da 90 che, come spesso accade, arriva con i social network.

Il post pubblicato dalla donna sulla propria pagina Facebook ha macinato oltre duecento commenti, molti dei quali anche fuori dalle righe. «Ci riserviamo di tutelarci per vie legali», dicono in pasticceria.

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