Il Castello di Thiene: la villa di campagna con la città intorno

THIENE (VICENZA). Di un castello ha l’imponenza e le merlature ghibelline. Di un palazzo veneziano ha la leggerezza e la grazia tipicamente gotiche. Della villa veneta ha la concezione che in seguito fu elaborata da Palladio: un’azienda agricola che è anche uno status symbol; una sfarzosa dimora di campagna destinata a diventare quel che la successiva “civiltà delle ville” definì luogo di delizie. Comunque si cerchi di inquadrarlo, il Castello di Thiene (Palazzo Porto-Colleoni-Thiene) sfugge alle definizioni, per la sua unicità.
La casa-fondaco

Verso il 1450 fu Francesco Porto, appartenente a una delle più benestanti famiglie vicentine dell’epoca, a iniziarne la costruzione per lo stoccaggio dei prodotti agricoli del suo imponente patrimonio fondiario. Anche in assenza di fonti documentali sul nome del progettista, l’ispirazione alla casa-fondaco veneziana è evidente nelle ariose arcate e nei capitelli, nei camini, nelle decorazioni in pietra: in un’epoca in cui la Serenissima cercava di espandersi nella terraferma, la famiglia Porto creò il suo avamposto nella campagna vicentina con le fattezze dei palazzi veneziani, prendendo spunto dai castelli medievali ma con le barchesse, la corte nobile, la corte-aia peri lavori agricoli (con magnifiche magnolie secolari) e sottopassaggi per raggiungere i vicini orti.

Numerosi sono poi stati gli ampliamenti, avviati già nel Cinquecento e attuati soprattutto nel Settecento: trasformazioni e adeguamenti che hanno modificato l’assetto originario generando una stratificazione di funzioni, di materiali e di decorazioni che rendono ancor più interessante la lettura del complesso.
Che oggi, circondato dall’elegante città che gli è cresciuta intorno, costituisce non solo l’evidente ombelico storico e architettonico del centro di Thiene, ma continua ad essere anche l’epicentro dell’abitato, con i suoi 12 mila mq di verde chiusi da cinte murarie e ampi portoni sagomati a torre merlata.
Affreschi e ritratti

Anche se con l’estinzione della famiglia Porto, avvenuta nell’Ottocento, la proprietà passò alla famiglia Colleoni ed estintasi anche questa nel 1918 l’eredità arrivò ad Antonio di Thiene, il castello non è mai stato oggetto di compravendita e la proprietà è sempre rimasta “in famiglia”, favorendo la conservazione di arredi e suppellettili originali, oltre che degli importanti affreschi cinquecenteschi di scuola del Veronese e della galleria di ritratti e tele che spaziano dal Rinascimento al Neoclassicismo.
Le già numerose stanze visitabili sono aumentate dopo il lockdown: per consentire i percorsi distanziati dei visitatori, Francesca di Thiene – comproprietaria e amministratrice, ma anche “anima organizzativa” del Castello – ha aperto due sale dell’ala riservata alla sua residenza. E ha mutato le modalità di visita, installando QR code nei punti d’interesse di sale e parco: inquadrandoli con lo smartphone è possibile ascoltare la voce della guida. Per piccoli gruppi, è comunque possibile prenotare la visita guidata.

LA SCUDERIA
La sfarzosa scuderia settecentesca presenta 32 poste per i cavalli separate da colonne di marmo rosso di Asiago sormontate da putti in pietra tenera di Vicenza. Le antiche mangiatoie in legno sono perfettamente conservate e la pavimentazione con disegni in pietra bianca e rossa con motivo a catena è decorativa, ma aveva anche una funzione antiscivolo.
IL PARCO
Il parco che circonda il castello è stato più volte trasformato nel corso dei secoli. L’attuale giardino romantico è di chiara ispirazione ottocentesca, ma conserva ancora una suggestiva cedraia cinquecentesca e una grotta ellittica di fine Cinquecento, un tempo impreziosita da giochi d’acqua. Il parco è solitamente chiuso al pubblico; in questo periodo è accessibile.
IL SALONE
Il grande salone detto Camerone del Camino, è completamente affrescato da Giovan Battista Zelotti e Giovanni Antonio Fasolo, discepoli di Paolo Veronese, che intorno al 1570 dipinsero un lungo fregio di ghirlande, putti, frutta, bucrani e grappoli che decora le quattro pareti; in un'ampia prospettiva architettonica, si svolgono quattro scene di storia romana.
L'ARCHIVIO
L’antico archivio familiare custodito del Castello conserva documenti dal 1100 a oggi, che permettono di ricostruire la storia del territorio, ma anche la stratificazione di elementi e funzioni che ha accolto le trasformazioni succedutesi, armonizzandole in atmosfera che, per quanto solenne, resta accogliente come quella di una casa.

Prenotazione. Il castello di Thiene è visitabile il sabato (14-18) e la domenica (10-18). Si accede ogni 10 minuti, solo con prenotazione online
Biglietti. I biglietti singoli costano 10 euro; per i gruppi (minimo 20 persone) 8 euro; 6 per under 18, gratuito under 12. Pacchetti famiglia
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