Il comandante del Ris docente d’investigazione

CITTADELLA. «A fare l'investigatore ci sono finito quasi per caso. Si è interessati a quello che si vede, si ama quello che si conosce. A voi giovani consiglio di non prendere sottogamba alcuna...
POLETTO INCONTRI RIS CARABINIERI ISTITUTO MEUCCI CITTADELLA DA SX STABILE, CALOCCHIO (PRES.LIONS) E LAGO
POLETTO INCONTRI RIS CARABINIERI ISTITUTO MEUCCI CITTADELLA DA SX STABILE, CALOCCHIO (PRES.LIONS) E LAGO

CITTADELLA. «A fare l'investigatore ci sono finito quasi per caso. Si è interessati a quello che si vede, si ama quello che si conosce. A voi giovani consiglio di non prendere sottogamba alcuna materia: crescendo, vi accorgerete che tutto è utile e importante». Venerdì sera, a rispondere alle domande degli studenti del liceo Caro di Cittadella è stato il tenente colonnello dei carabinieri Giampietro Lago, comandante del Ris di Parma. A organizzare l'incontro nell'aula magna dell'istituto tecnico Meucci è stato il Lions Club di Cittadella, presieduto da Domenico Calocchio (al centro della foto Piran, a destra il colonnello Lago, a sinistra il capitano Stabile). Ad accogliere il comandante un pubblico di giovanissimi, che Lago ha accompagnato «dalla scena del crimine alle aule del tribunale».

Un racconto che ha appassionato: «A quali facoltà universitarie suggerisce di iscriversi se si vuole poi tentare di entrare a far parte del suo team?», ha chiesto una studentessa. «Fisica e statistica», ha suggerito l’ufficiale, che è originario di Fontaniva. «Quanto conta lo sviluppo della tecnologia nel vostro lavoro quotidiano?», la domanda di un'insegnante: «L'apporto degli strumenti tecnologici è fondamentale», ha risposto. «Oggi sono divenute di routine procedure che fino a poco tempo fa erano impensabili. Ma il contributo dell'uomo resta sempre fondamentale». «Le serie di telefilm americani Csi hanno alimentato il mito dell’infallibilità», ha concluso Lago, «ma la realtà è piuttosto diversa e molto più complicata: magari si potessero risolvere i casi come nei telefilm: presto, in modo assoluto, senza dubbi».

Silvia Bergamin

Argomenti:scuola

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