Il commosso addio a Silvano Carraro

CAMPOSAMPIERO. In tanti ieri hanno reso omaggio all’imprenditore Silvano Carraro, stringendosi alla moglie Maria e ai figli Carlo, Marco, Massimo e Andrea. Nel duomo dei Santi Pietro e Paolo, dove si è celebrato il funerale dell’ottantaquattrenne presidente della Morellato & Sector e già componente di Confindustria, si sono ritrovati fianco a fianco personalità e gente comune. C’erano pure il ministro Flavio Zanonato, l’imprenditore Mario Carraro, il vice governatore del Veneto Marino Zorzato, il presidente di Confindustria Veneto Roberto Zuccato, i sindaci di Camposampiero Domenico Zanon e di Santa Giustina in Colle Federico Zanchin. Presente il mondo del volontariato, gli ospedalieri e i dipendenti della casa di riposo, i preti del Cuamm, i lavoratori della Morellato e quelli della Tisaf e molti ex operai oggi in pensione ai quali aveva dato lavoro. Da Milano è giunto appositamente il procuratore generale della Corte d’Appello Federico Prato. Monsignor Pietro Fietta, il parroco, ha ricordato come solo pochi mesi fa la comunità si era riunita per la morte di Antonio Carraro, figlio dell’imprenditore scomparso. Diverse persone avevano chiesto di poter commemorare Silvano Carraro ma monsignor Fietta, per non far torto a nessuno, ha preferito che lo facessero i famigliari. «Caro nonno» ha detto commossa una nipote «trovavi qualsiasi scusa per stare insieme, ad ogni evento volevi esserci. Eri fonte di energia inesauribile e tanto generoso». Al figlio Carlo, rettore di Cà Foscari, il compito di ripercorrere l’intensa vita del padre e il tanto che è riuscito a fare in breve tempo, il suo attaccamento alla famiglia, al lavoro, l’attenzione al prossimo. «Lavoro, bene comune e famiglia erano i tre pilastri su cui poggiava la sua vita» ha detto Carlo Carraro «sorprendente è stata la sua precocità e la capacità di fare tutto simultaneamente. A soli 28 anni era presidente della casa di riposo di Camposampiero, a 30 presidente dell’ospedale, a 35 l’inaugurava assieme all’allora ministro Mariano Rumor e costruiva la casa dove ha vissuto e la grande sede dell’azienda. Attivo fino all’ultimo, abbiamo trovato decine di foglietti di appunti di progetti da realizzare. Papà va ricordato perché quello che ci ha lasciato non è solo esempio ma atti concreti». La messa funebre è stata concelebrata con i sacerdoti del Cuamm medici con l’Africa. L’imprenditore ha fatto costruire una scuola per elettricisti in Kenia.
Giusy Andreoli
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