Il decreto Salvini fa impennare i numeri. A Padova le espulsioni sono raddoppiate

PADOVA. L’effetto Salvini fa impennare le statistiche delle espulsioni nelle questure di tutta Italia. Padova ricalca il trend nazionale e raddoppia i numeri nei primi sei mesi del 2019: da 112 a 241. È il frutto del decreto introdotto a novembre dello scorso anno, che ha cambiato radicalmente la normativa sull’immigrazione. Dal controllo sul territorio all’allontanamento dallo Stato italiano, la “filiera” delle espulsioni è totalmente in capo alla Questura. . il sistema
Funziona così. Ogni settimana la polizia organizza servizi intensivi nelle zone “calde” con l’impiego delle Volanti e dei rinforzi del Reparto prevenzione crimine. Durante queste perlustrazioni, tra stazione, Arcella e giardini dell’Arena, vengono fermate decine di persone a cui i poliziotti chiedono i documenti. Gli irregolari finiscono in Questura dove, in base alla normativa, si decide come procedere.
I numeri
Da gennaio a giugno 2019 sono stati dunque 241 i provvedimenti di espulsione, di cui 172 ordini del questore, 48 accompagnamenti ai centri di permanenza e rimpatrio (gli ex Cie), 10 accompagnamenti alla frontiera e 11 misure alternative. Il cambio di rotta rispetto a un anno fa è evidente. E non poteva essere altrimenti, viste le nuove regole.
il decreto
È stato cancellato il permesso di soggiorno per motivi umanitari (articolo 1), che aveva la durata di due anni e consentiva l’accesso al lavoro, al servizio sanitario nazionale, all’assistenza sociale e all’edilizia popolare. Al suo posto sono stati introdotti permessi per “protezione speciale” (durata di un anno), “per calamità naturale nel Paese di origine” (sei mesi), “per condizioni di salute gravi” (un anno), “per atti di particolare valore civile” e “per casi speciali” (vittime di violenza grave o sfruttamento lavorativo).
Il diniego della protezione internazionale scatta con una condanna definitiva per i reati di violenza sessuale, spaccio di droga, rapina ed estorsione. Tra i reati in grado di far perdere questo diritto ci sono la resistenza a pubblico ufficiale, le lesioni personali gravi, le lesioni gravi a pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico.
Nel caso in cui la domanda di protezione internazionale venga reiterata non si applica la regola per cui il richiedente asilo può rimanere sul territorio italiano fino alla decisione della Commissione territoriale, per cui può essere sottoposto a un provvedimento di espulsione.
le nazionalità
Nigeriani, tunisini, marocchini e pachistani sono le nazionalità ricorrenti negli elenchi delle persone espulse da Padova perché irregolari.
«Il raddoppio delle espulsioni trova fondamento in molteplici fattori concorrenti, tra cui in particolare l’intensa e costante attività di controllo del territorio svolta dalla polizia di Stato nella città di Padova», hanno spiegato Niccolò D’Amico, dirigente della Divisione amministrativa della Questura e Valeria Pace, funzionaria dell’Ufficio immigrazione. —
Enrico Ferro
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