«Il diploma non è falso» restituiti i soldi alla bidella
abano terme. Il Tribunale ha accolto la richiesta di riesame degli avvocati Maria Elena Sinigaglia di Padova e Cristiano Dalla Torre di Treviso e annullato il decreto di sequestro con cui erano stati sequestrati a Lucia Fanny Libralon settemila euro, ovvero la retribuzione per il suo impiego di collaboratrice scolastica, a seguito dell’accusa di aver ottenuto il lavoro dichiarando un falso diploma.
I motivi della richiesta di riesame risultavano principalmente fondati sul fatto che la donna era stata vittima, e non complice, di un sistema di gestione della scuola paritaria campana - la “Leon Battista Alberti” di Salerno, con cui non aveva a che fare. «Libralon» dichiara l’avvocato Sinigaglia, «ha studiato da privatista e ha superato l’esame di Stato. Ha ottenuto il certificato originale che attesta il conseguimento del diploma, ma non ha di fatto mai ricevuto il diploma vero e proprio». E proprio la mancanza del “pezzo di carta” l’ha trascinata nell’inchiesta, dalla quale sembra ora poter uscire in fretta. Il Tribunale ha annullato il depennamento dalle graduatorie e la risoluzione dei rapporti di lavoro a seguito dei ricorso presentati dai legali della donna, fino all’ordinanza del Tribunale del lavoro che sancisce non vi sia prova della falsità del diploma e che il certificato costituisse piena prova della legittimità del suo titolo di studio. Poi è intervenuta l’inchiesta penale e il sequestro dei soldi percepiti a titolo di stipendio. Ora però il Tribunale ha accolto la richiesta di riesame, annullando il sequestro. «A questo punto» sottolineano gli avvocato Sinigaglia e Dalla Torre, «siamo certi che l’innocenza di Lucia Fanny Libralon verrà presto dimostrata». —
Elena Livieri
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova