Il fascino senza tempo delle antiche Mura trasmesso ai visitatori con un’app multimediale

IL PROGETTO
Lo smartphone si trasformerà in una vera e propria guida personale, in grado di accompagnare l’utente in un tour delle mura della città di Padova.
Mentre visiterà i luoghi potrà ricevere informazioni multimediali (testo descrittivo, immagini, filmati), così da poterli apprezzare ancora meglio. Potrà visitare la ricostruzione tridimensionale in diversi periodi storici utilizzando i più potenti e innovativi motori di realtà aumentata disponibili per smartphone. Tutto questo sarà possibile grazie alle applicazioni sviluppate dal team di ricerca che ieri sera, al Bastione Alicorno, dopo un lavoro durato un anno, ha presentato alla città il progetto Parco Multimediale delle Mura di Padova (Pamu), dove tecnologia e innovazione si fondono sorprendentemente con la storia.
Un progetto che potrebbe diventare presto realtà. Perché, in platea, il sindaco Sergio Giordani e gli assessori Andrea Colasio e Andrea Micalizzi hanno dimostrato grande interesse; perché CoopCulture, azienda partner, ha già studiato un piano di fattibilità con tanto di spese e ricavi. Questo lo schema: con meno di 3 mila visitatori le spese superano i ricavi, con 5 mila visitatori spese e ricavi si eguagliano, con più di 7 mila visitatori c’è un guadagno. Il progetto si inserisce percorso di valorizzazione delle mura di Padova, che interrotte da baluardi, bastioni e porte, corrono per ben 11 chilometri ma finora non sono mai riuscite ad avere il valore che meritano. Ecco allora l’obiettivo di esaltarne i luoghi attraverso sistemi di comunicazione innovativi, come narrazioni multimediali, video e app per dispositivi mobili.
Quattro aziende partner (CoopCulture, Pallino&co, Eggon e Lts land), Comitato Mura in veste di consulente, finanziamenti della Regione attraverso fondi europei, realizzazione affidata a a quattro assegnisti di ricerca: Matteo Breschigliaro, Emanuela De Feo, Alessandro Russo, Eleonora Angela Venier. «Il progetto rientra nel programma di conoscenza, restauri e graduale costruzione del Parco delle Mura e delle Acque intrapreso dal Comune, in diretta prosecuzione della sperimentazione condotta negli anni scorsi dal Comitato Mura con il Museo Multimediale», ha spiegato Alessandra Ferrighi dell’Iuav di Venezia, responsabile scientifico insieme ai docenti del Bo Sergio Canazza e Cosimo Monteleone.
Tre i casi esemplari all’attenzione degli studiosi: Porta Codalunga (non più esistente), Porta Liviana o Pontecorvo (tra le meglio conservate e con potenzialità di riuso interno) e l’Alicorno con i suoi straordinari ambienti ipogei. «Per ciascun caso si è progettato un diverso modo di fruire la storia in relazione al contesto urbano, al luogo specifico e al grado di trasformazione nel tempo», commenta Ferrighi. Così si offrirà la possibilità di rivivere, virtualmente e non, il fascino delle antiche Mura. —
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