Il Friuli al voto sceglie il suo governatore: affluenza in calo

PADOVA.Alle 12 l’affluenza alle urne per l’elezione del Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia e del Consiglio regionale è stata del 10,26%: hanno votato in 112.812 sul totale dei 1.099.334 iscritti. Nella tornata del 2008 la percentuale alla stessa ora era stata del 16,05%. Secondo quanto riporta il Servizio Elettorale della Regione Friuli Venezia Giulia, l’affluenza più alta si è registrata nella circoscrizione di Gorizia (11,16%), seguita da Trieste (10,71%), Udine (10,39%), Pordenone (9,84%) e Tolmezzo (8,54%).
Un’influenza enorme. È quella che gli esperti prevedono avrà il cataclisma che sta squassando la politica nazionale sulle elezioni regionali del tranquillo Friuli Venezia Giulia. I pronostici sui quattro candidati presidenti - Franco Bandelli (Un’Altra Regione), Saverio Galluccio (M5S), Debora Serracchiani (Slovenska Skupnost, Sel, Pd, Cittadini per Debora Serracchiani Presidente, Idv) e Renzo Tondo (PdL-Lega-Udc) - erano già difficili alcuni mesi fa. Poi sono arrivati la bufera giudiziaria sui rimborsi elettorali, le elezioni politiche e ora le vicende romane.
Se la situazione romana fosse stata tranquilla, il piccolo Fvg sarebbe stato un test per la prima tornata elettorale dopo le politiche. Anche perchè oltre alle regionali, oggi (8-22) e domani (7-15) si voterà anche per la Provincia di Udine e per 13 amministrazioni comunali tra le quali un capoluogo, Udine. Con l’aggiunta di due referendum: per il passaggio di Pieve di Cadore (Belluno) dal Veneto al Fvg e quello di Taibon Agordino (Belluno) dal Veneto al Trentino-Alto Adige/Sudtirol. Piccolo ma con peculiarità il Fvg: innanzitutto Regione autonoma (quest’anno celebra i 50 anni), l’unica a pagare da sola la sanità senza fondi statali e impegnata a costruire da sè la terza corsia dell’autostrada A4. Regione che si definisce virtuosa: con il taglio delle spese, il numero dei consiglieri da eleggere è calato da 59 a 49; in corsa ci sono ben più di 500 candidati suddivisi in 13 tra partiti e liste.
Qualunque sia l’esito, la stabilità politica è certa, grazie a una legge dell’allora governatore Illy che assicura un cospicuo premio di maggioranza - 29 consiglieri - al vincitore che raggiunge il 45% dei voti; in caso di affermazione meno convincente, i consiglieri di maggioranza scendono a 27. Infine, soglia di sbarramento al 4%. Non è previsto ballottaggio. Dal punto di vista amministrativo, oggi sono stati costituiti i seggi, 1.374 per 218 Comuni; gli aventi diritto al voto sono 1.099.336 (570.513 donne e 528.823 maschi); 126.422 sono gli elettori all’estero (63.852 e 62.570). La circoscrizione di Udine esprime il maggior numero di votanti: 407.875, seguono Pordenone con 277.067, Trieste (212.338), Gorizia (119.924) e Tolmezzo (82.132). Per le elezioni regionali verrà consegnata all’elettore una scheda di colore azzurro sulla quale sono stampati i nomi dei quattro candidati.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova