«Il gestore non paga il mutuo? Il Comune ha le sue garanzie»

PIAZZOLA SUL BRENTA. Sulla questione piscina, che in questi giorni tiene vivo il dibattito politico-amministrativo cittadino, interviene a rassicurare i timori dei concittadini l’ex sindaco di...

PIAZZOLA SUL BRENTA. Sulla questione piscina, che in questi giorni tiene vivo il dibattito politico-amministrativo cittadino, interviene a rassicurare i timori dei concittadini l’ex sindaco di Piazzola Renato Marcon, sostenendo che «non possa derivare alcun buco per le casse comunali».

Marcon, che era sindaco quando è stata rilasciata la fideiussione di 2.840.000 euro a favore del Credito Sportivo per garantire il mutuo alla Gis Arl, gestore dell’impianto, ricorda che nel 2011 aveva votato a favore anche il consigliere di minoranza Federico Bellot Romanet, ora vicesindaco.

«Certo», conferma Bellot Romanet. «Non c’era alcuna alternativa. L'amministrazione comunale da sè si era stretta un cappio al collo, tant'è che la piscina rischiava di chiudere. Ho da sempre contestato l’iter per la realizzazione dell'impianto, che nei fatti ha poi portato a un bivio: la sottoscrizione della fidejussione, oppure la chiusura. Oggi lo rifarei, per non gettare all'aria tutte le risorse che erano già state investite in questo progetto. Ciò non toglie nulla al rischio né alle legittime preoccupazioni, come avevo espresso all’epoca, tanto più oggi, dopo il mancato pagamento della rata».

«Il Comune è il proprietario dell’impianto», precisa Marcon, «ed è al Comune che tornerà la gestione in caso di mancato pagamento. Per cui è il Comune che deve farsi carico di garantire l’eventuale inadempienza del gestore. Proprio per evitare ricadute sul bilancio comunale, sono state previste diverse tutele, tra cui la polizza assicurativa fideiussoria, i cui costi sono a carico del gestore, che copre un’intera annualità di canone. In caso di ritardato o di mancato pagamento, il Comune potrà, inoltre, recedere dal contratto e riassegnare la gestione. Non solo», conclude Marcon. «Le rate nel frattempo pagate dal gestore (circa 400.000 euro su 2.840.000) resterebbero acquisite al Comune, che potrebbe ottenere un cospicuo vantaggio, destinato ad aumentare negli anni. Circostanza, questa, che fa ritenere come il gestore ben difficilmente si asterrà dall’adempiere ai propri doveri. È nel suo interesse che le cose proseguano in modo positivo: il mutuo che deve pagare dura 20 anni, mentre la concessione per la gestione della piscina dura 30 anni».

Paola Pilotto

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