Il giudice respinge l’archiviazione e impone l’indagine sull’hotel Formentin

ABANO TERME. Omissione d’atti d’ufficio. È questa l’ipotesi di reato nel caso Comune di Abano-Hotel Formentin con cui il gip di Padova Elena Lazzarin ieri non solo non ha accolto la richiesta di archiviazione del pm formulata in settembre, ma ha imposto invece di indagare concedendo tre mesi di tempo al magistrato della Procura. Un’ipotesi di reato che nasce dalla segnalazione di un possibile abuso commesso dall’Hotel Formentin nel rendere fissa una veranda sul plateatico che insiste sulla zona pedonale di Abano, e su cui nessuno pare abbia verificato la veridicità (la non rimozione stagionale) e se sì avvisando la Procura del possibile abuso. Il pm ora dovrà quindi verificare se esista il reato e, in caso affermativo, chi l’abbia commesso. Un omesso controllo che spettava ad organi del Comune (dirigenti dell’ufficio tecnico o della Polizia locale), dopo che nel 2014 era stata autorizzata la posa del pergolato dell’Hotel Formentin di via Pietro d’Abano. «Il gip ha accolto l’ opposizione e ordinato indagini per accertare responsabilità penali» annuncia l’avvocato Giorgio Destro, che ha stilato l’esposto dell’Associazione Tutela e Valorizzazione di Abano.
I FATTI
Il pergolato esterno all’Hotel Formentin era stato autorizzato dal consiglio comunale dell’allora giunta Luca Claudio: veniva ceduta una parte di isola pedonale all’Hotel Formentin. Nel 2014 era stato rilasciato il permesso e l’opera era stata successivamente messa in piedi. «L’opera avrebbe dovuto rimanere solo per il periodo invernale, mentre doveva essere rimossa nel periodo estivo», spiega l’avvocato Destro. «I permessi infatti non consentivano un pergolato stabilmente incorporato nel terreno. La struttura invece presenta colonne in acciaio fissate al suolo pubblico con formazione di plinti di fondazione e risulta chiusa sia superiormente che perimetralmente. La struttura risulta dannosa per l’immagine dell’isola pedonale: ne ostruisce la visuale e, provenendo da piazza Repubblica, sembra che muoia lì».
L’ESPOSTO
Nell’aprile 2017 l’Associazione Tutela e Valorizzazione di Abano ha quindi di presentare un esposto, quello che il Pm aveva proposto di archiviare qualche mese fa. Su questa scelta c’è si è presentata opposizione. E ieri è stata accolta al tribunale dal gip Lazzarin.
L'INDAGINE
Via alle indagini con l’eventualità che alla fine i coinvolti possano essere indagati per aver consentito la posa permanente.«Per loro si potrebbe prospettare l’accusa di omissione di atti d’ufficio», spiega Destro,«in quanto non avrebbero fatto rispettare i termini dell’autorizzazione, non facendo rimuovere nei sei mesi estivi il plateatico».
Ma la battaglia potrebbe portare un altro effetto: «L’Associazione potrebbe spedire un secondo esposto, stavolta alla Corte dei Conti, chiedendo i soldi per danno alla collettività», conclude l’avvocato Destro. ––
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