Il gruppo Morellato esce da Confindustria Padova

PADOVA. Dalle dimissioni personali dalla giunta e dal consiglio di Confindustria Padova, era il luglio del 2012, alla recente disdetta che ha portato il gruppo Morellato a uscire da Confindustria Padova. Il rapporto tra l’azienda di Massimo Carraro e l’“aquilotto” si è interrotto a fine 2015 dopo che l’imprenditore, nella primavera scorsa e quindi con l’anticipo richiesto, ha comunicato all’associazione degli industriali di via Masini l’intenzione di non rinnovare l’iscrizione del gruppo di Fratta di Santa Giustina in Colle. Si parla di 1.080 dipendenti ed è giusto ricordarlo perché il valore della quota associativa versata dai singoli associati è parametrata in percentuale sul monte salari.
«Confindustria non è più un elemento di innovazione nelle relazioni sindacali e quanto all’azione di lobby oggi si fa a Bruxelles e non a Roma» ha commentato Carraro a Report che, domenica scorsa, ha mandato in onda un’inchiesta di Bernardo Iovene sul sistema Confindustria. Ex leader dei giovani imprenditori di Padova e del Veneto, Carraro ha fatto parte della squadra che ha accompagnato l’ex presidente degli industriali padovani Massimo Pavin. Un mandato che, però, non ha concluso. «Mi ero reso disponibile a fronte di un progetto che parlava di innovazione e modernizzazione. Mi pare si stia gestendo l’esistente e quindi ho preferito rinunciare» disse all’epoca Carraro. Da Pavin aveva ricevuto più di una delega: internazionalizzazione, export e rapporti con Padova Promex (azienda speciale della Camera di commercio di Padova che si occupa di internazionalizzazione) e Interporto di Padova. «Le premesse erano diverse e quindi ho preferito rinunciare» motivò. Nel 2015 sono state 78 le aziende nuove associate a Confindustria Padova (+27,9% rispetto alle 61 nel 2014) con una dote di 3.000 dipendenti. Un dato che ha portato il saldo tra imprese iscritte e disdette in positivo per la prima volta dal 2007-2008. Arrivando a superare, come dato assoluto, le 1.350 imprese associate.
Matteo Marian
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova