Il medico non vede una frattura

PIOVE DI SACCO. Il piccolino era stato accompagnato al Pronto soccorso dell’ospedale piovese perché lamentava un forte dolore al piede sinistro: piangeva e gridava visto che, non parlando, quello era l’unico modo per manifestare la sua sofferenza. Ma per il medico non c’era nulla, tanto da dimettere il paziente dopo la visita e un esame radiografico. Ora quel medico si ritrova accusato di lesioni colpose: il bimbo aveva una frattura alla tibia, scoperta una ventina di giorni più tardi. Rischia il processo il dottor Federico Tona, 35 anni di Mestre (Chirignago) in provincia di Venezia. A presentare la denuncia sono stati i genitori del bimbo, una coppia di senegalesi che vive a Cartura. Denuncia finita sul tavolo del pubblico ministero padovano, Benedetto Roberti: al termine degli accertamenti, il magistrato ha concluso, sollecitando il rinvio a giudizio del medico. È alla fine del giugno del 2013 quando la mamma e il papà si presentano nel Pronto soccorso con il figlioletto, nato nell’agosto 2011. Il bambino era caduto sulle scale di casa, poi aveva cominciato a piangere soprattutto quando si toccava un punto vicino al piede sinistro. Viene sottoposto a radiografia e per il medico non c’è nulla di grave. La prognosi? Tre giorni. Il piccolino, però, continua a lamentarsi. Non si dà proprio pace, così i genitori una ventina di giorni più tardi lo riaccompagnano in ospedale, stavolta in Ortopedia. E qui viene scoperta una frattura alla tibia sinistra.
Cristina Genesin
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