Il Pd schiera Paolo Alfier esperto del volontariato

ALBIGNASEGO. Il primo a rompere gli indugi ad Albignasego e a palesare il suo candidato a sindaco è il Partito democratico, che alle elezioni amministrative proporrà Paolo Alfier, neofita della politica, ma con una lunga esperienza di sindacalista nella Cisl e un corposo impegno a favore del Terzo settore del no profit a livello regionale. Nato nel 1956 a San Donà di Piave, una laurea in Scienze politiche con una tesi sulla riconversione dell'industria bellica italiana, è sposato, ha tre figli e vive a Sant'Agostino dal 1996. «In questo periodo» lo presenta Paolo Sette, segretario della locale sezione del Pd, «si è sempre interessato di politica con l'entusiasmo e l'energia che gli sono propri». Nel corso del tempo ha ricoperto vari incarichi nella Cisl, a livello locale, regionale e nazionale, nelle Acli provinciali e regionali e ha collaborato con la Pastorale sociale del lavoro. Dal 1991 lavora per l'Enaip, prima in qualità di dirigente, poi come responsabile della sicurezza. Attualmente è il portavoce regionale del Forum del Terzo settore veneto. «A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?» dichiara Paolo Alfier, citando un libro di don Milani «Questo principio mi ha spinto ad accettare la proposta del Pd. Fino alla vigilia di Pasqua non immaginavo avrebbero indicato me come candidato a sindaco». Il programma è in evoluzione, le alleanze anche, ma alcune idee chiare Alfier le manifesta. «Sono per la costituzione di un'area metropolitana tra i Comuni attorno a Padova» annuncia «che dialoghi alla pari con la città e abbia i numeri per ottenere finanziamenti europei. Non amo gli scontri, ma sono per il dialogo e la mediazione». Alla scorsa tornata elettorale aveva partecipato la figlia Cecilia, campionessa di scacchi e scrittrice, che dall'esperienza aveva tratto un libro, "Fuori dal comune".
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