Il pentito Rossin ha pagato più degli irriducibili

Il pentito, alla fine, ha patteggiato una pena più alta degli irriducibili. Valentino Rossin, il postino di Bovolenta, dovrà scontare 3 anni e 4 mesi contro i 2 anni e 2 medi di Amarilli Caprio. E...
CARRAI SOPRALLUOGO BOVOLENTA Valentino Rossin - CARRAI SOPRALLUOGO BOVOLENTA
CARRAI SOPRALLUOGO BOVOLENTA Valentino Rossin - CARRAI SOPRALLUOGO BOVOLENTA

Il pentito, alla fine, ha patteggiato una pena più alta degli irriducibili. Valentino Rossin, il postino di Bovolenta, dovrà scontare 3 anni e 4 mesi contro i 2 anni e 2 medi di Amarilli Caprio. E pensare che l’architrave dell’inchiesta, coordinata dal pm Boccassini ma avviata dalla Digos padovana, si basa in gran parte sulle dichiarazioni rese da lui soprattutto per quanto concerne l’organigramma del Pcp-m e sull’arsenale fatto ritrovare dallo stesso pentito.

In tale contesto, gli inquirenti dettero importanza ad alcune di quelle armi, con matricola limata ma funzionanti, provenienti dalla colonna milanese «Walter Alasia» delle Brigate Rosse.

Quando decise di collaborare, il portalettere «rosso» parlò al telefono con un dirigente della Digos, dicendosi disposto ad aiutarlo in cambio della sua tutela e quella della madre che viveva sola. All’inizio raccontò quello che sapeva, senza però coinvolgere altri. Ma col prosieguo degli interrogatori, si rese conto che ciò non era possibile. Incalzato dalle domande del pm, spiegò ai giudici della Corte d’assise di quando, agli inizi degli anni ’90, in seguito alla guerra nel Golfo, iniziò a frequentare il centro sociale Gramigna dove conobbe alcuni degli arrestati nell’ambito dell’indagine milanese.

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