Il posto di scrutatori? A disoccupati e under 30

È la mozione presentata dal consigliere del Pd Enrico Beda per aiutare chi è senza lavoro: la proposta vale per le prossime elezioni regionali
20080414 - POL - ROMA - ELEZIONI: COMINCIATO LO SCRUTINIO DEI VOTI DEGLI ELETTORI ALL'ESTERO. Gli scrutinatori durante l'apertura delle schede elettorali votate all'estero e aperte presso il sito della protezione civile di Castelnuovo di Porto. ANSA/DANIELE SCUDIERI/DC
20080414 - POL - ROMA - ELEZIONI: COMINCIATO LO SCRUTINIO DEI VOTI DEGLI ELETTORI ALL'ESTERO. Gli scrutinatori durante l'apertura delle schede elettorali votate all'estero e aperte presso il sito della protezione civile di Castelnuovo di Porto. ANSA/DANIELE SCUDIERI/DC

Studenti e disoccupati come scrutatori alle prossime elezioni regionali. L’idea è del consigliere piddino Enrico Beda che ha depositato una mozione da presentare al prossimo consiglio comunale. Domani verrà vidimata e con l’ok della commissione arriverà ad essere discussa dal parlamentino di Palazzo Moroni. «In un periodo di crisi economica e sociale anche l’amministrazione comunale deve fare il massimo per aiutare le persone più in difficoltà», ha dichiarato Beda, «Ecco perché, attraverso questa mozione, chiedo che nella scelta degli scrutatori la commissione elettorale di Padova favorisca innanzitutto disoccupati, studenti, precari e cassaintegrati». Attualmente nell’albo degli scrutatori di Padova, a cui i cittadini possono registrarsi nel mese di novembre, ci sono circa 4.500 persone. Sono almeno 900 quelle che poi vengono nominate e assegnate ai vari seggi prima delle tornate elettorali, che ricevono un compenso per il loro servizio che varia a seconda del tipo di elezione (che vai dai 120 ai 300 euro circa). «Non si tratta certamente di cifre astronomiche, ma il compenso che viene assegnato allo scrutatore potrebbe essere comunque un valido aiuto per chi sta attraversando un momento difficile. Ecco perché, così come è stato fatto anche in altre città italiane, mi sembra giusto dar a priorità a chi ha meno ed è in difficoltà». Per autorizzarlo basterebbe poco, e prendere come modello Vicenza. «Gli interessati potrebbero autodichiarare il loro stato attraverso la compilazione di un modulo sul sito del Comune (padovanet, ndr) o direttamente presso gli uffici elettorali entro un termine prefissato - ha spiegato Beda - Poi sarà compito dell’amministrazione eseguire controlli a campione per verificare che tali dichiarazioni siano vere. La commissione elettorale, durante la nomina, darà semplicemente la priorità a queste persone». L’idea di Beda arriva in un momento di crisi tale che, qualsiasi soluzione, dai vaucher ai progetti under 35 e over 50 portati avanti dall’amministrazione, può sostenere solo in minima parte le problematiche economiche delle famiglie. «Mi auguro che il consiglio comunale voti favorevolmente questa mozione», ha chiuso Enrico Beda, «e mi auguro che la giunta possa rendere operativa questa idea già a partire dalle prossime regionali di maggio. Sarebbe un piccolo aiuto nei confronti di chi, anche nella nostra Padova, ha meno ed è più in difficoltà».

Luca Preziusi

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova