Il processo a Castellini: il testimone-chiave non parla

Doveva essere l’udienza dedicata alla testimonianza di Luciano Cadore, l’ex maggiordomo-tuttofare diventato milionario grazie al testamento (vero o falso, il processo è in corso) del suo datore di...

Doveva essere l’udienza dedicata alla testimonianza di Luciano Cadore, l’ex maggiordomo-tuttofare diventato milionario grazie al testamento (vero o falso, il processo è in corso) del suo datore di lavoro, il pellicciaio Mario Conte. Invece, l’atteso appuntamento non c’è stato (né ci sarà) nel corso del processo nell’ambito del quale è imputato per riciclaggio e ricettazione il commercialista Alessandro Castellini. Cadore si è avvalso della facoltà di non rispondere, riconosciuta dalla legge in quanto imputato di un procedimento connesso. Il processo a carico del professionista va avanti: nuova udienza il 20 dicembre prossimo. Ma senza alcun contributo di Cadore che è imputato in un altro processo (parola alla difesa il 3 dicembre e forse sentenza in giornata) per aver falsificato il testamento e per essersi intascato un patrimonio di 90 milioni di euro (metà dei quali sequestrati), almeno secondo il capo d’accusa. Una parte dei soldi sono finiti nel paradiso fiscale della Bahamas salvo poi (pare) rientrare in Svizzera: la procura ritiene regista dell’operazione Castellini. Da qui il procedimento e poi il processo nei suoi confronti. Ma il professionista 46enne con studio in piazza Garibaldi, sempre presente in aula, accanto al difensore l’avvocato Fragasso, ha sempre respinto ogni addebito.

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