Il prof Zingales da Riccoboni a... Renzi
Classe 1963, laurea alla Bocconi e Ph.D. in Economia al prestigioso Massachusetts Institute of Technology, editoralista del confindustriale Sole 24 Ore. Il padovano Doc Luigi Zingales insegna alla University of Chicago Booth School of Business. E’ stato fra i protagonisti più seguiti al «Big Bang» di Matteo Renzi che si candida a rottamare il Partito democratico dei Grandi Vecchi.
Il professor Zingales, di fatto, è diventato l’economista di riferimento del sindaco di Firenze che non ha mai esitato a fare a pezzi i tabù della sinistra fino a schierarsi clamorosamente contro il recente sciopero generale della Cgil.
Politicamente, però, il professor Zingales non è un neofita. Era al fianco di Tommaso Riccoboni, ex assessore liberal di Forza Italia e galaniano di ferro, un quarto di secolo fa fra gli studenti del Bo e le giovani leve della politica padovana.
E’ proprio «Tom» a raccontarlo nel libro pubblicato a fine 2009 Liberalmente padovano. Diario di un appassionato di politica. Padova, 1985 a casa Riccoboni arriva la telefonata di “Gigio” Zingales: «Che ne dici se ci vediamo per rifondare i Giovani liberali?».
Così nascono vincoli d’amicizia con il futuro co-fondatore di Forza Italia Giancarlo Galan e con Niccolò Ghedini, all’epoca ancora convinto che la vita bucolica fosse migliore della giurisprudenza. Insieme a Zingales, Riccoboni distribuiva liberalmente volantini intitolati «Pc = Cp», cioè comunisti di via Beato Pellegrino uguale Cattolici Popolari che era la sigla politica dei ciellini.
Poi le strade dei Giovani liberali padovani si sono divise. Uno a studiare per andare in cattedra; l’altro ad amministrare palazzo Moroni da berlusconiano. Zingales è arrivato fino a Firenze da Renzi, mentre Riccoboni si è ritirato dalla «trincea» anti-Zanonato. Il giovane professore di Chicago siede come amministratore indipendente nel Consiglio di amministrazione di Telecom Italia. L’amico ingegnere gira mezzo mondo anche per dimenticare il tramonto del liberalismo del Cavaliere.
I «rottamatori» del Pd padovano avranno già letto Saving Capitalism from the Capitalists o aspettano la dispensa di Arcore per mettersi al passo con Renzi?
e.m.
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