Il progetto della giunta Bitonci: "Un nuovo ospedale sul vecchio"

Obitorio al cimitero Maggiore per fare spazio al polo per mamma e bambino. Previsto anche un parcheggio silos e la riapertura del canale di via San Massimo
ZANETTI - REPORTAGE OSPEDALE
ZANETTI - REPORTAGE OSPEDALE

PADOVA. È pronto il progetto del nuovo ospedale sull’attuale area di via Giustiniani che il sindaco presenterà lunedì all’incontro in Regione con il governatore Luca Zaia. La commissione di esperti voluta da Massimo Bitonci ha redatto il nuovo studio di fattibilità che accantona il project finincing di Padova Ovest. Il team di tecnici è composto da dirigenti comunali e personalità esterne come l’ex direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Adriano Cestrone, il direttore del dipartimento di Microbiologia Molecolare Giorgio Palù e l’architetto Gianfranco Zulian.

Lo studio si divide in due parti. La prima sezione spiega le modalità della ricostruzione sull’area dell’esistente mentre la seconda demolisce il progetto a Padova Ovest. Il progetto prevede la nascita di nuove strutture modulari, che pian piano sostituirebbero gli edifici desueti, inglobando così le varie specialità. «Si partirebbe con lo spostamento dell’obitorio al cimitero Maggiore, dove c’è attualmente la sala dei commiati» spiega Bitonci. «Questo garantirebbe nuovi spazi e darebbe modo di migliorare il servizio. Con lo spostamento dell’obitorio si libererebbe una zona dove inizierebbero i lavori del primo stralcio che prevede la costruzione dell’Ospedale della mamma e del bambino. A lavori terminati si passerebbe alla realizzazione del secondo blocco. Verrebbero abbattuti gli edifici nella zona del Policlinico dove sorgerebbe il secondo stralcio definitivo. Tutto questo avverrebbe mantenendo vive le attività del Monoblocco e la parte relativa ai laboratori di analisi recentemente ristrutturata».

A lavori avanzati, ci sarebbe spazio anche per un nuovo parcheggio. «L’ultima parte prevede la realizzazione di un silos per le automobili che servirebbe sia il centro città, che i dipendenti dell’Azienda. Sarebbe collocato dove c’è il monoblocco». Poi, in previsione c’è la riapertura del canale di via San Massimo, il corso d’acqua che si vede a porta Pontecorvo e che arriva, interrato, fino all’obitorio. Bitonci spiega: «Eviterà futuri problemi di allagamento. Il progetto è un’occasione per risistemare la zona relativa alle mura cinquecentesche». Infine è previsto anche uno spazio libero, predisposto per eventuali ampliamenti. «Le tempistiche di realizzazione dipenderanno da quanto la Regione vorrà investire e quanto celermente si vorrà predisporre un progetto esecutivo. I pazienti non avranno disagi a causa di cantieri aperti perché sarà salvaguardata l’attività ospedaliera nell’area del Monoblocco che è sufficientemente separata».

Il progetto censisce anche le attività commerciali legate all’ospedale esistenti nel raggio di un chilometro, come alberghi e pubblici esercizi, che soffrirebbero nel caso in cui le attività sanitarie venissero trasferite. «La Regione non ha valutato che lasciare al degrado una zona così centrale e ampia potrebbe produrre effetti devastanti sulla città e sul centro storico». Il documento che sarà consegnato nelle mani di Zaia illustrerà anche i difetti del progetto Padova Ovest. «Non si sa quanto potrebbero costare gli espropri, poi c’è il problema del dissesto idrogeologico. Senza contare che se si costruisce il nuovo sul vecchio, la zona universitaria e quindi la ricerca rimarrebbe unita alla clinica».

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