Il rilevatore di neutrini testato nella piscina Y40

La piscina più profonda del mondo si è trasformata nel set per testare l’elettronica di uno dei più importanti rilevatori di neutrini al mondo, Juno (Jiangmeng underground neutrino observatory) in costruzione in Cina. I test sono stati realizzati da ricercatori dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e Università di Padova nell’impianto Y-40 di Montegrotto.

«Juno sarà uno dei maggiori esperimenti al mondo per lo studio dei neutrini, in particolare per cercare di rispondere al cosiddetto problema della gerarchia di massa, ossia misurare la massa assoluta delle tre “famiglie” di neutrini che conosciamo», spiega il responsabile del progetto Alberto Garfagnini. L’impianto sta sorgendo in Cina nei pressi di una centrale nucleare, dalle cui reazioni vengono “naturalmente” generati neutrini, e sarà completato nel 2022. Il progetto prevede la realizzazione di un enorme serbatoio con 20 mila tonnellate di scintillatore liquido al cui interno 40 mila sensori ottici (fotomoltiplicatori) cercheranno di rilevare la luce prodotta dai neutrini quando interagiscono con il liquido.

Infn, insieme all’Accademia delle scienze cinese, sviluppa e produce l’elettronica dei sensori. Il test a Montegrotto, in una vasca usata per corsi di immersione e altri esperimenti, «ha permesso di simulare efficacemente il contesto in cui l’elettronica si troverà all’interno del rivelatore di Juno – ha precisato Garfagnini – Ora potremo partire con la produzione di massa della parte elettronica per tutti i fotomoltiplicatori del rivelatore». —

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