Il sigillo di Padova sul banco di Melissa «Sei nei nostri cuori»

Alfredo Giacon a Brindisi ha incontrato preside e studenti dell’istituto Morvillo-Falcone vittime dell’attentato
Una foto presa dal profilo facebook di Melissa Bassi, la 16enne di Mesagne, ferita nell'esplosione all'istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi e morta dopo il ricovero in ospedale, Brindisi, 19 maggio 2012. ANSA / FACEBOOK +++NO SALES - EDITORIAL USE ONLY+++
Una foto presa dal profilo facebook di Melissa Bassi, la 16enne di Mesagne, ferita nell'esplosione all'istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi e morta dopo il ricovero in ospedale, Brindisi, 19 maggio 2012. ANSA / FACEBOOK +++NO SALES - EDITORIAL USE ONLY+++

Il sigillo di Padova da ieri è sul banco di Melissa Bassi, la studentessa di 16 anni uccisa sabato scorso mentre entrava a scuola: la bomba che ha seminato la morte e il terrore ha sconvolto la vita di Brindisi e degli studenti che seguono le lezioni in un clima irreale, con la paura alimentata da indagini non ancora approdate ad una pista precisa.

Il simbolo della città del Santo (che viene consegnato a personalità della cultura) è stato portato da Alfredo Giacon, che ha incontrato l’assessore alla Pubblica istruzione di Brindisi nell’ambito del suo tour in barca «Un giro per la vita», una manifestazione culturale che vuole promuovere scelte ecologicamente compatibili.

«Sono molto emozionato e felice di aver allacciato un legame molto stretto tra Padova e Brindisi: Melissa Bassi resterà sempre nei nostri cuori», dice Giacon, «non si può morire a 16 anni vittime di un attentato terroristico organizzato dalla criminalità. Ritengo sia molto importante manifestare concretamente la solidarietà per dimostrare che lo Stato è presente con gesti concreti e non solo a parole».

Giacon ha varcato l’ingresso dell’istituto Morvillo-Falcone ieri alle 12,30 accompagnato dall’assessore Antonio Giunta:

«Sul luogo dov’ è esplosa la bomba c’è un letto di fiori, messaggi di solidarietà e cartelloni lasciati dai ragazzi. Dentro all’istituto il deserto: i ragazzi entrano in aula sotto scorta e vivono blindati fino a quando salgono sul pullman per tornare a casa. Ho visto una grande volontà di reagire alla criminalità e di tornare alla vita normale e mi ha fatto molto piacere conoscere il preside dell’istituto Morvillo-Falcone: il professor Cosimo Taddio ha ricordato con emozione gli anni dell’università trascorsi a Padova. Ha vissuto al Portello, come tanti ragazzi del Sud che hanno coronato il loro sogno di riscatto sociale con la laurea al Bo nella nostra città».

Nella classe IIB, il banco di Melissa è diventato una sorta di altare, con i simboli di vita di una ragazzina felice che ha incontrato la morte: ora su quel «banco-altare» di una vittima innocente c’è anche il sigillo di Padova.

Dice l’assessore Antonio Giunta: «Sono questi gesti di solidarietà che ci danno la forza per ripartire. L’altro giorno, quattro nostri studenti hanno parlato a Palermo alla commemorazione di Falcone per ribadire al Presidente Napolitano che la criminalità organizzata si può sconfiggere. Siamo piegati dal dolore ma più che mai determinati a reagire per ridare fiducia e speranza ai sogni dei ragazzi». (al.sal.)

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