«Il tango è passione cuore e sentimento Come le storie d'amore»

Miguel Angel Zotto mentre si esibisce in un tango assieme alla sua prima ballerina Daiana Guspero Venerdì porterà il suo spettacolo al Gran Teatro Geox
Miguel Angel Zotto mentre si esibisce in un tango assieme alla sua prima ballerina Daiana Guspero Venerdì porterà il suo spettacolo al Gran Teatro Geox
 
PADOVA.
Buenos Aires, Baires per chi l'ha guardata almeno una volta da vicino, è una metropoli che sta correndo al massimo per rinascere dopo gli anni della crisi economica. E lo fa senza inventarsi un volto nuovo, ma piuttosto scoprendo le proprie radici. Il dedalo di quartieri che caratterizzano Baires è puntellato da milonga, saloni in cui si balla e si insegna il tango, declinato con istinto, passione e meticolosità, in tutte le varianti esistenti... e che esisteranno. E' nelle scintille di questa tradizione che affonda le radici "Puro Tango", lo spettacolo che riporta sui palcoscenici Miguel Angel Zotto, ritenuto uno dei migliori ballerini di tango di sempre, e uno dei fautori della diffusione del tango nel mondo.  Il ritorno in Europa di Zotto è stato preceduto dall'apparizione al Festival di Sanremo, dove ha ballato con Belen Rodriguez e con la sua prima ballerina Daiana Guspero.  «Puro Tango» ha debuttato al Metropolitan di Buenos Aires, dove è rimasto in cartellone per dieci settimane consecutive, ed in maggio ritorna in Italia, in cinque teatri, in anteprima europea. La tournée farà tappa al Gran Teatro Geox di Padova venerdì prossimo, 6 maggio (biglietti disponibili a partire da 29 € - bambini fino a 10 anni 5 €), una città in cui sta lievitando l'attenzione verso il tango, come conferma lo stesso Zotto.  «Credo che l'Italia, molto simile all'Argentina sotto alcuni aspetti, in questo momento sia la capitale europea del tango. Padova, Venezia o Mestre hanno un movimento molto importante. Sono contento di essere un po' il promotore in Italia di questa crescita, anche perché nella storia del tango il sessanta per cento delle famiglie dei tangheri è italiano, io stesso ho origini italiane: la mia famiglia è lucana».  Proprio di una storia di immigrazione parla «Puro Tango», scritto, coreografato ed interpretato da Miguel Zotto. «In scena porto l'evoluzione del tango a partire dall'opera di Petròleo, un vero filosofo del tango. Un ballerino non professionista che ha lavorato per trentacinque anni in una banca di Baires e con i suoi scritti ha rivoluzionato il tango, introducendo la maggior parte dei passi che si eseguono oggi, nonché le soluzioni di scena, il duetto di coppie, il terzetto fino al quinquetto».  «Dal 1984 ho iniziato a filmare quello che lui mi ha raccontato e nello spettacolo abbiamo provato a riportare in scena quelle atmosfere. Per farlo nella scenografia abbiamo utilizzato molte soluzioni multimediali, come nella parte dedicata a El Cachafaz, il primo professionista del tango, il cui volto comparirà in sala e ci indicherà i passi da eseguire».  Il tango è stato inserito nel patrimonio dell'Unesco nel 2009, Zotto ne è contento, ma non si sente parte della storia per questo.  «Resto un tanghero, come sono sempre stato, frequento la mia milonga, insegno, porto il tango per il mondo. La cosa che mi fa davvero piacere è vedere sempre più persone giovani che si avvicinano al tango, lo ballano e ne capiscono l'essenza».  E l'essenza sta tutta nel numero "otto": «L'otto è il passo più importante, non importa lo stile o le variazioni, l'otto è la base di tutto - spiega Miguel Zotto - è un movimento dominato dalla donna, che nel volteggio del bacino rivela tutta la sensualità del tango, e chi guarda capisce la passione, il sentimento, dunque il cuore, che sono necessari per ballare il tango. Così il tango diventa nostalgia per il sentimento più vero».  «Il tango è la comunicazione tra la donna e l'uomo, ogni movimento ha una ragione e tutto il corpo può dire qualunque cosa, con tutto quello che c'è nell'altra persona. Una storia d'amore nasce da un abbraccio, da una palpitazione, anche dal dolore che si sente nell'altra persona. Il tango è comunicazione totale».

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