«Il vescovo Alfredo Magarotto ha vissuto per la sua missione»

Allegranzi Vittorio Veneto Funerale mons. Alfredo Magarotto
Allegranzi Vittorio Veneto Funerale mons. Alfredo Magarotto

Sobrio, come era nel suo stile, il funerale con cui la diocesi di Vittorio Veneto, ha dato l’estremo saluto al vescovo emerito Alfredo Magarotto, morto a 93 anni per problemi cardiaci. La bara, in arrivo da Padova, la sua terra d’origine, è giunta alle 9 del mattino in cattedrale. Alle 15 le esequie. La concelebrazione è stata presieduta dal patriarca, monsignor Francesco Moraglia, con 14 vescovi. Tra i fedeli il fratello e la sorella di Magarotto, i nipoti. Sulla bara la tiara bianca ed il vangelo aperto. Pizziolo ha ricordato le partecipazioni arrivate, fra gli altri, dal segretario di Stato Vaticano, Pietro Parolin, dal cardinale Gualtiero Bassetti, presidente dei vescovi italiani, dal cardinale Beniamino Stella. Pizziolo ha spiegato di aver invitato il patriarca a presiedere la celebrazione per rendere onore a quella comunione ecclesiale in cui Magarotto profondamente credeva. «Il vescovo Alfredo profondeva tutto se stesso nel ministero – ha detto il patriarca Moraglia, all’omelia - non si limitava ad abitare “in” Diocesi ma abitava “la” Diocesi; non si definiva pastore - come oggi va di moda - ma lo era davvero». Nato a Pernùmia il 16 febbraio del 1927, Alfredo era il quinto di nove figli, di cui quattro hanno risposto alla chiamata religiosa nella famiglia salesiana. Dopo essere stato Vicario generale della Diocesi di Padova, è stato vescovo a Chioggia e poi di a Vittorio Veneto. —

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