Il vescovo Mattiazzo in visita in Thailandia: disordini nel paese asiatico

PADOVA. Monsignor Antonio Mattiazzo è partito dall’aeroporto Marco Polo di Venezia, per un viaggio in Thailandia, insieme al direttore del Centro missionario diocesano, don Gaetano Borgo. Il vescovo ritorna nelle missioni asiatiche dopo cinque anni esatti (12-20 gennaio 2009). Durante la visita mons. Mattiazzo incontrerà i presbiteri fidei donum delle Diocesi del Triveneto e le loro comunità ecclesiali, i religiosi missionari italiani, i vescovi diocesani e il Nunzio apostolico a Bangkok. Tra gli appuntamenti significativi ci sarà la benedizione del monastero benedettino fortemente sostenuto e voluto da monsignor Mattiazzo.
Nelle prossime ore il vescovo Antonio e don Gaetano Borgo giungeranno all’aeroporto di Bangkok dove incontreranno l’arcivescovo metropolita che ha sollecitato a più riprese una collaborazione per la formazione del clero diocesano; a questo proposito recentemente don Renzo Pegoraro, presbitero padovano e docente di bioetica, ha tenuto un corso di formazione nel seminario interdiocesano della capitale thailandese.
La visita proseguirà martedì 14 gennaio con l’incontro, a SalaDaeng, dalle suore salesiane, dei missionari italiani originari della Diocesi di Padova. Seguirà il trasferimento a Chiang Mai e l’incontro con il vescovo locale, mons. Francesco Saverio Vira Arpondratana, che nel 2012 ha partecipato al secondo convegno ecclesiale triveneto di Aquileia.
Mercoledì 15 gennaio la delegazione padovana farà visita alla missione di Cahehom: qui il vescovo celebrerà la messa con i ragazzi del centro guidato dai missionari fidei donum del Triveneto. Il viaggio proseguirà nei giorni successivi con la visita ad alcuni villaggi, l’incontro con la comunità delle suore Saveriane e alla nuova parrocchia di Lamphun.
Sabato 18 gennaio il vescovo Antonio e il vescovo di Chiang Mai concelebreranno la santa messa e benediranno la casa-monastero dei Benedettini. Il rientro in Italia è previsto nella mattina di lunedì 20 gennaio 2014.
L’opposizione paralizza il Paese. La visita di Mattiazzo cade in un periodo difficile per il paese asiatico: la protesta antigovernativa thailandese ha occupato questa mattina diverse strade e incroci principali della capitale, erigendo palchi e bivacchi che fanno pensare a un'operazione prolungata nel tentativo di far cadere il governo di Yingluck Shinawatra e impedire le elezioni anticipate previste il 2 febbraio. Nella notte sono stati però riportati alcuni spari da parte di ignoti (senza feriti) all'esterno della sede del Partito democratico, il principale dell'opposizione, che appoggia dall'esterno le proteste guidate dall'ex vicepremier Suthep Thaugsuban e ha già annunciato di voler boicottare il voto. Mentre la rete della metropolitana continua a funzionare regolarmente, i manifestanti hanno dichiarato di voler impedire ai funzionari governativi di recarsi al lavoro, minacciando di rimanere in piazza fino al 31 gennaio se Yingluck sarà ancora al potere. La crisi politica ha causato finora otto morti e decine di feriti da fine novembre
Le realtà visitate dal vescovo. Sono due le realtà affidate a sei fidei donum del Triveneto, entrambe nella Diocesi di Chiang Mai: la parrocchia di Chaehom dove sono presenti i “padovani” don Bruno Rossi (originario di Enego), don Raffaele Sandonà (originario di Thiene) e il bellunese don Bruno Soppelsa; e la nuova parrocchia di Lamphun, dove opera il nostro diocesano don Attilio De Battisti (originario di Casale di Scodosia) insieme a don Giuseppe Berti di Verona e don Piero Melotto di Vicenza. Quattro di loro gestiscono anche degli uffici diocesani: don Piero Melotto è responsabile diocesano di Chiang Mai per il dialogo interreligioso, don Giuseppe Berti fa parte dell’economato; don Attilio De Battisti gestisce l’Ufficio missionario della Diocesi e don Bruno Rossi si occupa delle comunicazioni.
La missione di Chae Hom, affidata ai sacerdoti fidei donum del Triveneto, si estende su tre distretti della provincia di Lampang: Chae Hom, Muang Phang, Wangnua. Formalmente la parrocchia Maria Regina della Pace viene eretta il 1° maggio del 2000. Su una popolazione di circa 80.000 abitanti i cristiani cattolici (battezzati e catecumeni) sono circa 1.500, vale a dire il 2%. La media nazionale dei cattolici è di 0,5 %. Sul territorio della missione ci sono ben sette gruppi etnici e culturali diversi (Karen, Lahu, Akha, Isaan, Lanna Thai, Yao, Hmong), ciascuno con una sua lingua e tradizioni religiose. Tale pluralismo di etnie e culture richiede particolari attenzioni e metodologie operative. Dei circa 300 villaggi presenti sul territorio della missione, solo 45 vengono attualmente seguiti con certa costanza.
Assieme ai fidei donum collaborano due comunità di religiose: le Missionarie di Maria Saveriane e le Suore della Carità di Santa Maria A. Thouret (che gestiscono anche il Centro per ragazze Nemesia). Il cuore della missione sono i centri educativi (Chae Hom, Baan Kluay, Baan Mai Phatthaná, Mae Caem, Cham Boon) dove sono accolti ragazzi/e, provenienti dai villaggi sparsi sulla montagna, che frequentano le scuole statali che sorgono presso i Centri. Ritornano nelle loro famiglie durante i periodi di vacanza. Sono ragazzi/e dagli 8 ai 19 anni, molti dei quali non sono cattolici. I centri (specialmente quello più grande Maria Regina della Pace a Chae Hom) sono punto di riferimento per la formazione dei catechisti, indispensabili per l’evangelizzazione, e per gli eventi celebrativi di maggiore importanza.
La parrocchia San Francesco di Assisi di Lamphun, è stata costituita dalla Diocesi di Chiang Mai il 15 maggio 2011. Il territorio della parrocchia si trova nella città di Lamphun, capoluogo dell’omonima provincia, e occupa tutta la provincia civile di Lamphun con una superficie di 4.506 kmq (poco meno dell’estensione delle due provincie di Padova e Vicenza messe assieme) e con 401.986 abitanti.
La disponibilità dei presbiteri inviati in anni successivi dalle Diocesi di Belluno, Verona, Vicenza e Padova, la riflessione maturata nel gruppo dei fidei donum e il desiderio di accompagnare molti dei cristiani delle comunità di Chae Hom che venivano a Lamphun per lavoro, hanno creato le condizioni per iniziare a risiedere e a operare in Lamphun, pur senza contare di strumenti adeguati. Questa realtà – scrivono i missionari fidei donum in una lettera che anticipa la visita del vescovo Antonio «presenta sfide e caratteristiche nuove sia per la missione del Triveneto che per la stessa Diocesi locale».
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