Impianti sportivi e nuove tariffe

SELVAZZANO. Nel determinare le tariffe di utilizzo degli impianti sportivi comunali per la nuova stagione sportiva 2015/2016, la giunta Soranzo ha pensato di introdurre il concetto della “premialità” per le associazioni che investiranno e attueranno nuove politiche dirette a dare priorità ai giovani residenti nel territorio del comune di Selvazzano.

In buona sostanza, saranno applicate tariffe incentivanti, inferiori a quelle in vigore, alle associazioni sportive e alle società che avranno tra i loro affiliati almeno l’80 per cento di atleti ed atlete residenti nel territorio comunale e che faranno pagare una quota associativa annua a carico delle famiglie uguale o inferiore rispetto a quella della stagione precedente. Chi non è in possesso dei due requisiti pagherà le tariffe “standard”, cioè quelle in vigore prima del 2011, anno in cui il comune ha ridotto fino al 90% l’affitto dei campi da calcio e da rugby, del palazzetto dello sport e delle palestre scolastiche. Motivo della scelta: “costringere” le associazioni sportive a trasferire sulle famiglie il beneficio dei minori canoni applicati dal comune.

«Finora non è stato così», spiega Soranzo. «Il quasi azzeramento dei costi approvato nel 2011 aveva come spirito un conseguente risparmio per le famiglie selvazzanesi che hanno i figli che fanno sport. Così non è stato. Non solo, continuano a tutt’oggi le richieste di spazi e, viste le difficoltà economiche, di diminuzione dei costi per far praticare sport ai propri ragazzi nelle realtà sportive territoriali».

Il primo cittadino di Selvazzano lascia intendere che a fruire delle strutture comunali a prezzi ridotti sono anche giovani non selvazzanesi. «Non è possibile che non ci siano spazi sufficienti per i nostri ragazzi», aggiunge il sindaco. «Negli ultimi quattro anni abbiamo investito quattro milioni di euro nell’ammodernamento e potenziamento degli impianti. Basti ricordare la costruzione della palestra di San Domenico, di 2 campi da calcio in erba sintetica con tribune e tanto altro ancora».

Gianni Biasetto