Imponente scorta per Allam
Il giornalista a Monselice ha parlato di convivenza «E' possibile solo avendo consapevolezza delle radici»

MAGDI ALLAM. L’intervento dello scrittore e, a destra, la sala San Paolo piena di spettatori
MONSELICE.
Un imponente apparato di sicurezza e un pubblico attento, composto da circa 200 persone, hanno accolto l'altra sera l'arrivo in città di Magdi Cristiano Allam. Il giornalista ed europarlamentare è giunto alla San Paolo alle 18, accompagnato dalle auto della scorta ed accolto da uno spiegamento di forze dell'ordine. Tre mezzi di servizio e cinque auto tra carabinieri e polizia locale, che sin dalle 16 ha controllato l'ingresso della sala, mentre i carabinieri con le unità cinofile tenevano d'occhio i punti di accesso. «E' preoccupante che per essere pienamente se stessi a casa propria oggi sia necessario essere coraggiosi» ha esordito l'autore di «Vincere la paura», che tuttora vive sotto scorta per le minacce che ha ricevuto dal fondamentalismo islamico. Invitato dal moderatore dell'incontro, il giornalista Alberto Di Giglio, a riflettere sui concetti di dialogo e convivenza, Allam ha risposto: «Il dialogo è costruttivo solo se parte da una piattaforma di tutela dei diritti fondamentali della persona, e ha come approdo il bene comune. La convivenza è possibile se non ci presentiamo come una landa deserta, ma abbiamo invece la consapevolezza delle nostre radici: altrimenti gli altri ci percepiscono come una terra di conquista». Prossimo appuntamento della rassegna «Monselice Incontra», promossa dall'assessorato alla cultura, sarà il 27 novembre alle 18 con Rosa Alberoni. (f.se.)
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