Imputata resta la discarica

Caccia agli odori, ieri i dati. Sniffer delusi: «Non c'è stata interazione»
SNIFFERS Da sinistra: Walter Pieressa e Francesco Faggionato
SNIFFERS Da sinistra: Walter Pieressa e Francesco Faggionato
 ESTE.
Nasi educati, ma delusi. Al secondo giro di boa gli «sniffers» atestini confermano quanto espresso nei primi tre mesi di lavoro e trovano ora anche la conferma del naso elettronico: l'Estense è spesso e volentieri vittima di odori acri e pungenti, perlopiù provenienti dall'impianto di compostaggio di via Comuna e dagli allevamenti avicoli del territorio.
 A otto mesi dall'avvio dell'indagine statistica, gli «sniffers» si dicono disaffezionati al progetto. I nuovi dati sono stati presentati ieri all'ex Vescovile. Nel primo trimestre erano arrivate 1.063 segnalazioni da parte di 285 annusatori: 616 provenivano da Este, 447 da Ospedaletto. Nel secondo trimestre, complici le vacanze, i contributi arrivati ai tecnici dell'Università di Padova sono stati 698. E se nella prima tranche di segnalazioni la «puzza» pareva concentrata a Este, nel secondo trimestre l'epicentro degli odori è stato identificato fra Vallancon, Santa Croce e Dossi. Il tipo d'odore riscontrato di più è il putrido-marcio, seguita da quello di origine animale. La fonte? Più del 50% degli annusatori ritiene che il puzzo arrivi dalla discarica di via Comuna, mentre meno del 20% la causa è legata agli allevamenti. La novità del secondo trimestre è il confronto fra le percezioni degli «sniffers» alle puzze rivelate dal naso elettronico itinerante: le rilevazioni degli annusatori risultanto valide e molto precise, almeno nella tipologia. «Ci piacerebbe ora capire se, comparando il lavoro del naso elettronico al nostro, si può confermare anche la validità della fonte», chiede Vito Sollazzo, annusatore di Ospedaletto. In pratica, ci vuole una conferma scientifica al fatto che anche la discarica contribuisca o meno a incrementare gli odori del territorio. Le percezioni di odore sembrano calate, forse anche perché le aziende agricole, consce dell'indagine in atto, si sono dotate di sistemi più rigidi per non finire nella rete degli annusatori. C'è chi poi lamenta delusione: «Ci siamo sentiti abbandonati - commenta Francesco Faggionato, docente di Este - Non c'è stata interazione con l'equipe di lavoro». E, difatti, le segnalazioni hanno subito un drastico calo, con parecchi ritiri di «sniffers». Walter Pieressa nel suo lavoro ha coinvolto anche la famiglia. Ieri erano presenti solo 17 persone.

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