In autogestione lo Scalcerle
Scuole superiori: oggi il turno di Marchesi e Curiel

OCCUPATO. L’istituto Scalcerle
PADOVA.
E due. Anche lo Scalcerle è occupato. Ieri mattina gli studenti dell'istituto tecnico per le attività sociali di via delle Cave, a Brusegana, hanno deciso di seguire l'esempio dei loro coetanei del Cornaro che sabato per primi hanno «preso il controllo» del loro liceo per mobilitarsi contro il ddl Gelmini. Radunati ai cancelli, i ragazzi dell'Itas Scalcarle hanno indetto un'assemblea generale in palestra al termine della quale hanno deciso di occupare la scuola. La modalità scelta per manifestare la propria contrarietà ai tagli alla scuola pubblica e al progetto di riforma dell'università non ha trovato il consenso del preside dell'istituto, Giulio Pavanini. «Capisco le loro motivazioni ma non sono d'accordo sull'occupazione - ha sottolineato Pavanini - Mi basta che non tentino di bloccare l'accesso in classe agli studenti che vogliono seguire le lezioni». Durante l'assemblea sono state illustrate le implicazioni del ddl Gelmini dal ricercatore di matematica dell'università di Padova Paolo Guiotto, in prima fila fin da aprile tra gli «indisponibili» della ricerca. Nel frattempo, dopo Cornaro e Scalcarle, oggi potrebbe essere il turno dei licei Marchesi-Fusinato e Curiel. C'è ancora tanto fermento nelle scuole medie superiori di Padova. Ieri pomeriggio alle 18 delegazioni di vari istituti cittadini si sono incontrate al Cornaro, per stabilire le prossime tappe della protesta, da condurre all'interno dei plessi scolastici e per le vie del centro, in alcuni casi sostenendo le iniziative degli universitari. Sul piede di guerra sono l'istituto Marchesi (liceo classico) - Fusinato (liceo linguistico e scienze sociali) e il liceo scientifico Curiel. Tranquilla invece la situazione al Tito Livio e negli scientifici Fermi e Nievo. In molti altri istituti superiori comunque la notizia delle occupazioni sta alimentando un clima favorevole alla protesta. Dal Cornaro, infatti, alcuni rappresentanti sono partiti per incontrare gli studenti delle altre scuole, spiegando le modalità con cui viene condotta la protesta nel loro istituto. Le lezioni al Cornaro sono garantite agli studenti che vogliono proseguire la normale attività didattica, anche se ieri mattina due terzi degli iscritti ha preferito partecipare all'organizzazione delle attività di protesta. Nel pomeriggio l'occupazione ha coinvolto circa un centinaio di loro mentre di notte sono una cinquantina quelli che si sono fermati a dormire a scuola. L'occupazione del Cornaro terminerà oggi ma potrebbe iniziare in altri istituti. Intanto arrivano le prime espressioni di solidarietà agli studenti medi in occupazione da parte di esponenti delle forze politiche. Marina Mancin, consigliera comunale di Sinistra Ecologia e Libertà, esprime pieno appoggio. «Personalmente e come Sel appoggiamo in pieno la protesta degli studenti, sia nei contenuti che nelle forme - ha dichiarato Marina - Lo scenario è drammatico. Ci sono tagli di 8 miliardi in 2 anni alle scuole, che non hanno neanche i soldi per i supplenti. Quando un professore è assente gli studenti vengono sparpagliati nelle altre classi. C'è poi la preoccupazione per i tagli alle borse studio dell'università, un vulnus alla meritocrazia che colpirà chi oggi frequenta le superiori. Questa generazione fa bene ad occupare scuole e monumenti per simboleggiare l'assalto alla cultura perpetrato con pesanti tagli e una riforma pessima».
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