In Azienda ospedaliera il top della specialità

Tutti i cambiamenti previsti: stop ai doppioni e tagli a Chirurgie e Medicine Il Sant’Antonio finisce nella “rete” e dice addio a Psichiatria
Di Fabiana Pesci
CARRAI - BAR CHIUSO OSPEDALE SANT'ANTONIO CARRAI - BAR CHIUSO OSPEDALE SANT_ANTONIO
CARRAI - BAR CHIUSO OSPEDALE SANT'ANTONIO CARRAI - BAR CHIUSO OSPEDALE SANT_ANTONIO

La Regione ha ridisegnato la mappa degli ospedali padovani. Parole d’ordine del restyling sanitario, differenziazione e integrazione dei servizi.

L’azienda di via Giustiniani diventa il fulcro di un nuovo sistema che prevede un centro di altissima specialità e tanti ospedali periferici connessi tra loro, destinati a erogare le cure di “ordinaria amministrazione”.

Le schede di dotazione ospedaliera della città del Santo (in altre parole quanti reparti e letti per ogni struttura, secondo il diktat della Regione Veneto) sembrano cozzare con il divorzio appena sancito dall’Usl 16 nei confronti dell’azienda diretta da Claudio Dario. Il team del segretario regionale alla Sanità Domenico Mantoan ha prodotto un lavoro di vero e proprio “taglia e ri-cuci”: quasi tutti i reparti “soppressi” rivivranno sotto forma di costole delle grandi strutture dell’Azienda ospedaliera. Una scelta in controtendenza rispetto alle ultime decisioni adottate in città, che prevedono la fine dell’interaziendalità sul fronte amministrativo.

Novità anche per i distretti territoriali, che passeranno dai sei attuali a due.

Usl 15 e Usl 17, aziende sanitarie dell’Alta e della Bassa padovana, esultano dopo aver temuto di essere spazzate via dall’ondata di tagli paventati da ogni dove. Camposampiero guadagna il titolo di Centro traumatologico ortopedico (Cto) regionale, la Bassa invece mantiene i suoi baluardi di Montagnana e Conselve. Quest’ultima struttura tornerà a essere centro di riabilitazione a vocazione extra-provinciale.

L’ospedale più colpito dalla riorganizzazione della rete assistenziale è di certo Piove di Sacco, che paga il prezzo di avere un “concorrente” a pochi chilometri, il Sant’Antonio.

L’azienda di via Giustiniani invece perde tutti i reparti doppione. Previsto poi un forte ridimensionamento del numero delle Chirurgie e delle Medicine, sulla scia di quanto avviato dall’ex manager Adriano Cestrone. Ecco il nuovo assetto di tutti gli ospedali di Padova e provincia, alla luce di sforbiciate e nuove attivazioni.

Azienda ospedaliera.

Arriva il Cto a Camposampiero? Via Giustiniani dovrà dire addio a una delle sue Ortopedie. Chirurgie generali e Medicine dimezzate, ma per converso un potenziamento dell’altissima specialità. All’Angiologia toccheranno un primario e quattro letti, la Cardiologia (31 posti letto) diventerà punto di riferimento per l’emodinamica di Usl 16 e 17. Addio alla Pneumologia, retrocessa a Unità dipartimentale, ritenuta doppione della Fisiopatologia respiratoria. Alle tre medicine generali toccheranno 253 posti letto, suddivisi per intensità di cura e non più per “etichetta”. La Neurologia poi diventerà punto di riferimento provinciale per il trattamento dell’ictus secondo livello, che ingloberà l’attività svolta dall’Usl 15, 16 e 17.

La Regione punta sull’attività chirurgica di altissimo livello targata Padova: Cardiochirurgia (31 posti), Trapianti di rene (7), epatici (10), ma anche Plastica, Toracica, Maxillofacciale, Vascolare, Neurochirurgia. Sarà potenziata la day surgery, la chirurgia senza ricovero. Sul fronte Chirurgia generale saranno attivati 142 posti letto, suddivisi in tre unità operative a indirizzo assistenziale differenziato.

Passa all’Azienda ospedaliera il Suem 118 e sarà attivato il primariato del Centro grandi ustioni. L’Oculistica offrirà anche alla 15, alla 16, e alla 17 il trattamento per le patologie retiniche. Raddoppia il primariato di Pediatria e nasce l’unità operativa di Patologia della Riproduzione.

Usl 16.

Sant’Antonio e Piove di Sacco dovranno dividersi il lavoro, che sarà in ogni caso integrato, per l’alta specialità, all’Azienda ospedaliera. Le due Cardiologie perdono l’emodinamica, l’Ortopedia di via Facciolati perde posti letto, mentre sparisce da Piove. Tutta l’area servizi diagnosi e cura, eccetto il Pronto soccorso, saranno integrati con via Giustiniani. Il Sant’Antonio dovrà dire addio al primariato di Psichiatria. Piove di Sacco perde la Pediatria, resterà il punto nascita, di fatto gestito in dipartimento con l’Azienda ospedaliera. Chiuse Ortopedia e Otorinolaringoiatria, attive al Sant’Antonio. Restano intatti entrambi i Pronto soccorso.

Usl 15.

A Cittadella resta la Cardiologia, come centro di riferimento garantito H 24. Sedici i posti letto di terapia intensiva, 175 in area medica, 79 in area chirurgica e 40 in Materno-infantile. È Camposampiero che cambierà volto, con l’istituzione di un Centro traumatologico regionale: saranno attivati 60 posti letto, cui sarà affiancata un’unità semplice di Chirurgia del Rachide, ora in azienda ospedaliera a Padova.

Usl 17.

Tre i capisaldi della sanità della Bassa: presidio ospedaliero di rete sarà Este-Monselice; ospedali nodo di rete monospecialistici saranno invece Montagnana e Conselve. L’area acuti di Este-Monselice avrà un centro di emodinamica interventistica, cento i posti letto di Medicina generale, venti di Neurologia, 159 di area chirurgica con cinque primariati, 48 di area materno-infantile, suddivisi tra Ostetricia e Ginecologia (8), Patologia neonatale (4) e Pediatria (8), diciotto i posti letto in Terapia intensiva. Montagnana diventa «ospedale nodo di rete monospecialistico riabilitativo», cui saranno assegnati 45 posti letto e un primariato.

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