In centro città ma senza le auto grazie a dodici park scambiatori

Uno a Padova, gli altri nella cintura, tutti da 200-300 posti. E in previsione c’è anche un nuovo ponte sul Brenta
CARRAI - INTERVISTE PARCHEGGIO SCAMBIATORE GUIZZA CARRAI - INTERVISTE PARCHEGGIO SCAMBIATORE GUIZZA
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PADOVA. La mobilità della città e della provincia completamente ridisegnata in nome della sostenibilità. Tralasciando eventuali ostacoli che potrebbero sorgere nel corso degli anni, i risultati si vedranno entro il 2030. Nel frattempo però le amministrazioni coinvolte stanno mettendo nero su bianco gli obiettivi primari da raggiungere. Non riguarderanno solo Padova, ma anche i 18 comuni della cintura coinvolti nella metamorfosi della mobilità. E proprio lì sorgeranno ben undici nuovi parcheggi scambiatori, conosciuti anche come “park and ride”, considerati fondamentali dal piano urbano della mobilità sostenibile una volta potenziato il trasporto pubblico. E per questo nel Pums c’è il nuovo ponte sul Brenta, il rafforzamento delle linee ferroviarie con la zona termale, i collegamenti con Rubano e l’ampliamento delle rete autostradale e della tangenziale.

Le 89 pagine di Pums che il vicesindaco Lorenzoni ha presentato lunedì, toccano gli interessi di tutti i comuni coinvolti e “affiliati” al Comepa (Abano, Albignasego, Cadoneghe, Casalserugo, Legnaro, Limena, Maserà, Mestrino, Montegrotto, Noventa, Ponte San Nicolò, Rubano, Saonara, Saccolongo, Selvazzano, Vigodarzere, Vigonza e Villafranca). Per incrementare il collegamento con questi centri, si punta a migliorare i servizi di trasporto pubblico, e il mix tra mobilità privata e sharing, attraverso l’individuazione di aree per i servizi park and ride. Gli amministratori dovranno indicare gli ambiti privilegiati dell’integrazione modale (gomma-ferro e pubblico-privato), che oltre a fare riferimento alle stazioni ferroviarie e alle future fermate dei servizi ferroviari, potranno contare anche sui parcheggi scambiatori. È previsto lo sviluppo di undici park per i comuni dell’area vasta e uno aggiuntivo per Padova. Il numero delle strisce blu sarà variabile in base all’attrattività dell’intervento, ma andrà dai 200 ai 300 posti auto al massimo. Tutti a raso.

Un altro intervento massiccio riguarda il raddoppio della tratta ferroviaria Padova-Vigodarzere (sulla linea Padova - Bassano - Calalzo) con la realizzazione di un nuovo ponte ferroviario sul fiume Brenta. L’opera fa già parte del protocollo d’intesa siglato da Regione Veneto e Rfi un anno fa, ed è ritenuta prioritaria dal governatore Zaia, e la progettazione risulta già finanziata. È previsto anche un intervento sulla linea Torino-Trieste, nel quale rientrerebbe una nuova tratta Vicenza-Padova. Qui però si naviga a vista, perché si tratta di un progetto che prescinde dalle scelte del Pums.

Nei piani di Lorenzoni e dei 18 sindaci c’è il potenziamento dei servizi ferroviari lungo la direttrice Padova-Montegrotto-Monselice, migliorando il servizio a sostegno dei pendolari, dei turisti termali di Abano e Montegrotto e dell’area dei Colli. Nell’ambito di questo progetto rientra anche la riqualificazione della stazione di Terme Euganee - Abano - Montegrotto, l’inserimento di tre nuove fermate in ambito urbano a servizio dei poli attrattori principali, e l’integrazione con la modalità ciclistica. Da potenziare anche i collegamenti con Casalserugo, Selvazano e Altichiero-Limena.

Nel piano rientra anche lo sviluppo della linea del tram lungo le due direttrici. A est: dalla stazione di Padova fino a Ponte di Brenta, e un eventuale prolungamento verso Busa di Vigonza, integrando il servizio urbano con quello ferroviario e successivamente proseguendo in direzione Perarolo. A ovest dalla stazione, in direzione Rubano, passando per Sarmeola.

La rete viaria autostradale di Padova è uno degli snodi fondamentali. Nel medio periodo è programmato l’ampliamento a tre corsie della tratta della A13, tra Padova Sud e Monselice. Essendoci criticità sulla rete stradale che abbraccia i comuni della Comepa (si sono sviluppate residenze e attività e sulle quali si sommano differenti tipologie di traffico), c’è la possibilità di ampliare a tre corsie la tangenziale est tra l’innesto della strada del Santo sino al raccordo con la A13 ed oltre, sino a corso Boston. —


 

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