In dieci al pronto soccorso: «Intossicati al veglione»

SANT’ANGELO DI PIOVE. Sospetta intossicazione alimentare per i clienti che hanno trascorso il veglione di Capodanno al ristorante Seller di Vigorovea.
Una decina i commensali che ieri si sono presentati al pronto soccorso di Piove dopo aver mangiato nel locale di via Leonardo Da Vinci.
Nausea, vomito e diarrea, dolori addominali e alla schiena. Questi i sintomi più comuni accusati dai clienti del locale. Fortunatamente nessuno presenterebbe un quadro clinico preoccupante. Circa 170 i partecipanti al veglione di Capodanno.
Tutti hanno cenato con un menù a prezzo fisso di 60 euro che proponeva pietanze a base di carne e di pesce, aperitivo di benvenuto e dessert al termine. Nessuno dei bambini, ai quali è stato riservato un menù dedicato a prezzo ridotto, si sarebbe invece sentito male. Andrea, titolare del locale, si è subito messo a disposizione dei propri clienti.
«Immediatamente, venuti a conoscenza che qualcuno si era sentito male dopo la cena nel nostro locale, abbiamo contattato i sanitari dell’Usl per verificare quale prodotto potesse aver causato il malessere» racconta il proprietario.
«Da un primo accertamento» spiega «sembra che tutto sia in regola: tutti i nostri prodotti sono tracciabili e sono stati conservati e serviti alla clientela alle temperature corrette. Abbiamo comunque inviato per le analisi un campione di ogni piatto servito, ma non riusciamo davvero a darci una spiegazione per quanto accaduto».
«Saranno i sanitari» dice «a darci conferma in questo senso. Per il resto non posso che scusarmi con i miei clienti, sono pronto anche a risarcire la cena e a pagare le cure mediche del caso. Da trent’anni lavoro nel campo della ristorazione tra bar e ristoranti e un fatto simile non mi era mai capitato». Solo l’esito dei controlli delle autorità sanitarie potrà stabilire se ci sia un’effettiva correlazione tra ciò che è stato ingerito e l’intossicazione stessa. Andrea intanto si è scusato con gli avventori sulla pagina Facebook del locale. È comprensibilmente dispiaciuto per quanto è accaduto.
Decine i messaggi di solidarietà dei clienti. «Può capitare a chiunque» il commento più ricorrente. «Si tratta solo di una svista» scrive qualcun altro. Molti sono pronti a tornare nel locale e a scommettere sulla buona fede del proprietario e dell’intero team in cucina, ipotizzando che di un’epidemia di influenza intestinale si tratti. Altri hanno invece puntato il dito contro il titolare e il suo sfaff pubblicando anche il referto medico perché, scrive qualcuno, «i soldi sono buoni e non avariati, pertanto attendiamo un rimborso». Il titolare ha fatto sapere che renderà noti anche i risultati dei test.
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