In mille alla Fornace per Alberto l’ingegnere 26enne morto a Lione In suo onore sarà piantato un albero

NOVENTA PADOVANA

Occhi rossi e ricordi colmi di dolore al parco Fornace nel momento di preghiera voluto dalla famiglia del 26enne Alberto Greggio. Sull’altare allestito sotto la barchessa l’urna con le ceneri del giovane ingegnere morto in Francia lo scorso 2 aprile a causa di un aneurisma. Un migliaio le persone che si sono strette al papà Michele, alla mamma Antonella, alla sorella Ilaria e alla fidanzata Petra seduti uno accanto all’altro, composti nel grande dolore. «Alberto era tutto un cercare se stesso, un curioso, aperto al nuovo anche in maniera critica per trovare la sua strada», lo ha descritto il sacerdote del gruppo scout che Alberto aveva frequentato a Noventa. «Gli abbiamo portato un fazzolettone nuovo e una padellona che abbiamo usato nell’ultimo campo di reparto per le innumerevole ricette cotte sul fuoco e spesso condite solo di cenere. Però è una padella colma di ricordi», la testimonianza degli scout. «Eri sempre oltre, sempre contro e si giocava sempre con le tue regole ma sempre col tuo grande sorriso. Avventure che lasciano un segno profondo che ora è solo dolore».

Presenti pure i colleghi di Lione che hanno potuto apprezzarlo sia nel lavoro che nei momenti di svago. «Scusami Alberto», ha detto uno di loro, «continuerò a tifare la Juve e a lasciare il cucchiaio di legno nella pentola mentre la salsa continua a sfrigolare. Grazie per averci fatto entrare nella tua vita e di aver condiviso un pezzo di strada assieme». Dagli amici del frisbee la promessa che Alberto sarà sempre parte integrante delle fondamenta su cui si basa l’associazione.

Il sindaco Luigi Alessandro Bisato ha portato il cordoglio del Comune e ha assicurato che darà corso alla richiesta degli scout di piantumare un albero in sua memoria in Fornace. —

Giusy Andreoli

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