In via Bernina torna la quiete

Primo week-end di silenzio con la chiusura delle discoteche
SILENZIO. Saracinesche abbassate per le discoteche di via Bernina
SILENZIO. Saracinesche abbassate per le discoteche di via Bernina
 
ARCELLA.
La prima notte di quiete. Parafrasando il film degli anni '70, interpretato da Alain Delon e Barbara Sukova, così si potrebbe definire la notte vissuta dai residenti dell'Ansa Borgomagno tra venerdì e sabato scorsi che ha coinciso con il primo week end in cui le discoteche sono state, definitivamente, chiuse. Per la prima volta, dopo decenni di parcheggi selvaggi e di rumori assordanti causati non solo dalla musica a tutto volume proveniente dai locali pubblici ma anche dallo strombazzare dei giovani automobilisti maleducati, i residenti hanno potuto dormire sonni tranquilli.  E per la prima volta, né al sabato e né alla domenica, hanno trovato davanti ai cancelli delle loro abitazioni auto parcheggiate, per la cui rimozione hanno dovuto chiamare i vigili. La notizia dello stop agli schiamazzi effettuati dal «popolo della notte» è stata commentata positivamente sia dai coordinatori del locale Comitato Ansa Borgomagno, guidato da Lucia Romagnoli, che da tutti i consiglieri della Circoscrizione 2, che da sempre si sono battuti per il ritorno della quiete notturna nelle vie Bernina, Tunisi, Fowst, Dalmazia, Ticino e Menini. Una vera e, finalmente, ritrovata tranquillità per tutti i residenti perché i titolari dei locali Joint, Love (ex Pachuca) ed E-Style (ex Spaccone) hanno deciso, una volta per sempre, di non riaprire più i loro circoli privati, adibiti a discoteche aperte sino alle quattro. L'unico locale pubblico che potrebbe riaprire, ma solo ad ottobre, è l'ex Pachuca perché il ricorso al Tar, presentato dal titolare, Fabio Albarello, è ancora in piedi.  A questo punto gli unici locali ancora aperti al pubblico, alla sera, restano il Media Luz, un circolo dove si balla la musica latino-americana ed il Mappaluna, l'associazione per famiglie e bambini gestita da Norino Romito da oltre 25 anni. «Da un lato il sindaco ha fatto bene a causare la chiusura delle discoteche vietando di fatto la somministrazione delle bevande alcoliche dopo l'una di notte - dice Romito -. Dall'altro ritengo che gli effetti del provvedimento del Comune potrebbero essere molto pesanti perché i giovani, specialmente nei week end, trovando i locali di via Bernina sbarrati, andranno in giro ad ubriacarsi per gli altri locali della provincia. Sarebbe stato saggio, invece, non chiudere le discoteche, ma aumentare i controlli». (f. pad.)

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