Incendio al bar «Oasi» di Rubano, arrestato un ex consigliere comunale

Operazione dei carabinieri che hanno ricostruito le modalità dell’esplosione che distrusse il bar di Rubano nel settembre scorso. In manette Victor Zorzetto, ex consigliere comunale a Montegrotto, e Claudio Zacchia, informatico di Selvazzano
FERRO.ESPLOSIONE GAS CHIOSCO PARCO RUBANO
FERRO.ESPLOSIONE GAS CHIOSCO PARCO RUBANO

RUBANO. Arrestati alle prime luci dell’alba i mandanti dell’incendio del bar «Oasi» a Rubano. In manette è finito Victor Zorzetto, commercialista di Montegrotto ed ex consigliere comunale dell’Udc nella cittadina termale (espulso dal partito centrista quando si candidò sia a Abano che a Montegrotto). Arrestato anche Claudio Zacchia, 30 anni, perito informatico di Selvazzano. Entrambi sono stati portati al Due Palazzi di Padova

Erano circa le 3 di notte del 28 settembre 2012, quando un forte boato svegliò i residenti di viale Po a Rubano. Il bar «Oaesi» è andato completamente distrutto a causa di un esplosione tanto forte che anche i vetri delle case circostanti sono andati in frantumi. Una persona era rimasta ferita. Inizialmente si pensò a cause accidentali: un cortocircuito di un vecchio frigorifero che innesca un incendio che fa esplodere la bombola del gas della cucina. Poche ore dopo l’incendio la svolta nelle indagini: il ferito, Mohamed Beneuza, che all’inizio sembrava un povero barbone colpito accidentalmente dall’esplosione perché dormiva su una panchina nel parco accanto al bar, a causa di un serie di contraddizioni sulla sua versione dei fatti, è messo alle strette. Emerge così che, poco prima dell’esplosione, era stato controllato a bordo di un Audi A4 insieme a due italiani e che la stessa macchina era stata vista allontanarsi da viale Po ad alta velocità subito dopo l’esplosione.

I carabinieri hanno rintracciato immediatamente gli altri due occupanti dell’auto: Stefano Bassan e Antonio Chinello che, messi davanti alle loro responsabilità, hanno ammesso di aver organizzato l’attentato e sono stati arrestati. Il movente che raccontarono agli investigatori è stato che per una lite con il titolare, Bassan si era vendicato reclutando gli altri due protagonisti e organizzando l’attentato.

Una versione che non ha convinto del tutto gli investigatori, che hanno proseguito nelle indagini. Poche settimane più tardi infatti Bassan ha cambiato versione, dicendo che, trovandosi in gravi difficoltà economiche, era stato contattato dal suo commercialista,Victor Zorzetto, che gli ha proposto un lavoretto facile. Zorzetto quindi gli presentò un tale Luca, che gli prospettò di incendiare il locale di Rubano senza spiegarne i motivi e che per tale lavoro era disposto a pagare 1.000 euro.

Da qui una serie di incontri e contatti tra Bassan e Luca per pianificare l’incendio. Quattro o cinque incontri in luoghi sempre diversi: al centro commerciale «Le Brentelle», al casello autostradale di Terme Euganee, nel parcheggio dello studio di Zorzetto, a Montegrotto. Fino al 28 settembre 2012, quando Luca diede l’ordine di agire. Bassan decise di reclutare Antonio Chinello, anch’egli in difficoltà economiche, e per arrampicarsi sul tetto del bar per versare la benzina dal lucernaio, i due arruolarono per una manciata di spiccioli anche l’algerino.

A questo punto gli investigatori si sono concentrati sulla persona di Luca. Iniziano meticolose analisi di tutti i tabulati telefonici, e a Bassan vengono fatte vedere centinaia di foto, finché non riconosce Luca in Claudio Zacchia. A questo punto tutto diventa più chiaro.

Claudio Zacchia è un cliente fisso dell’bar Osai, conosce persino i titolari, e attraverso Zorzetto cerca persone per compiere l’attentato. Zacchia pianifica l’attentato dando informazioni su come e dove agire. Bassan e i suoi complici eseguono. Secondo i carabinieri «la premeditazione di Zacchia è fredda e lucida tanto da preoccuparsi di usare schede telefoniche intestate a terzi non a lui riconducibili per mantenere i contatti con Bassan». Dopo l’incendio sarà il commercialista a mettere in allerta Bassan sul fatto che probabilmente è stato scoperto e gli consiglia di nascondersi o scappare.

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