Infocamere, c’è una via d’uscita

La Giotto offre il tempo indeterminato ai 57 dipendenti padovani 
Entro il 10 agosto i 90 dipendenti del Contact Center di Infocamere devono decidere se accettare l’offerta delle società appaltatrici Giotto e Credit2cash o rimanere senza un lavoro. La vicenda che ha visto ancora nel dicembre scorso Infocamere scegliere la via dell’esternalizzazione del servizio di supporto informatico per il sistema camerale è ad una svolta importante. Le due società vincitrici dell’appalto, la cooperativa Giotto per la sede di Padova e la Credit2cash per la sede di Roma, hanno comunicato un paio di giorni fa in assemblea ai lavoratori l’intenzione di inviare proprio in questi giorni le lettere per richiedere ai dipendenti del servizio un incontro per la formalizzazione del contratto di lavoro. Un passaggio fondamentale per continuare a prestare servizio in Infocamere. «Le condizioni contrattuali sono molto migliorate rispetto alla proposta iniziale e le due società si sono rese disponibili a offrire contratti a tempo indeterminato ai lavoratori e alle lavoratrici», spiega Oriella Tomasello della segreteria Fim Cisl di Padova e Rovigo che segue la vertenza. «C’è poi l’impegno a ragionare di orari flessibili, a seconda delle esigenze familiari, e di un riequilibrio salariale in fase di contrattazione di secondo livello capace di riportare gli stipendi sulle cifre del pre appalto».


E in effetti il 90 lavoratori del Contact center di Infocamere, fino ad oggi assunti con contratti a tempo determinato percepivano mediamente fra i 1.400 e i 1.500 euro mensili a fronte di un’offerta che ad oggi è più bassa di circa 300 euro al mese a lavoratore. «Il patto di stabilità non permetteva ad Infocamere di assumere dipendenti e per il Jobs Act dopo 36 mesi di contratti a termine i lavoratori sarebbero dovuti decadere», spiega Tomasello. «La scelta dell’esternalizzazione, per quanto discutibile, garantisce un contratto a tempo indeterminato che offre delle tutele anche in caso di cambio di appalto mentre l’impegno delle società a riequilibrare gli stipendi in fase di contrattazione di secondo livello da ulteriori speranze».


Un accordo che l’altra sigla sindacale presente in azienda, la Fiom Cgil di Padova, rifiuta individuando nella procedura di appalto irregolarità che ne inficerebbero la validità. Una posizione che non convince la Fim Cisl. «Non crediamo ci siano molte alternative alla proposta fatta dalla Cooperativa Giotto e dalla romana Credit2cash», conclude la funzionaria della Fim Cisl di Padova e Rovigo. «Per quanto non ottimale la soluzione garantisce delle tutele che prima non c’erano e riteniamo che scegliere di accettare l’offerta sia la soluzione migliore per difendere i posti di lavoro dei 57 dipendenti padovani di Infocamere e dei 33 della sede di Roma».


Riccardo Sandre


Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova